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mondo, una delle varie incarnazioni di Lucifero. Gli Asher sono allora una versione<br />

fantascientifica della Sacra famiglia, con Herb nella parte di Giuseppe e<br />

Rybys come una Madonna malata terminale di cancro e dal carattere impossibile.<br />

Elias è in realtà il profeta Elia reincarnato, mandato da Dio a proteggere il<br />

nuovo Messia (e ce n’è bisogno, perché l’incidente che ha ucciso la madre è stato<br />

in realtà organizzato dai potenti della Terra che operano per conto di Belial).<br />

Zina è l’altra metà di Dio, quella che perse quando abbandonò la Terra; nelle<br />

parole dello stesso Dick, “la shekinah, la Presenza immanente che non ha mai<br />

abbandonato il mondo. Il lato femminile di Dio”.<br />

La trama si snoda tra colpi di scena, disquisizioni teologiche, scene grottesche<br />

(come quella in cui Herb convince un poliziotto di essere solo un’allucinazione),<br />

fino al momento in cui Zina e Manny si riconoscono reciprocamente, e<br />

la scissione è sanata; anche se il momento della resa dei conti con Belial è solo<br />

rimandato.<br />

Il romanzo attinge non tanto alla tradizione cristiana, come il precedente VA-<br />

LIS e il successivo La trasmigrazione di Timothy Archer, ma a quella della kabbalah<br />

ebraica, e ruota attorno al rapporto del testo letterario (il romanzo di Dick)<br />

con la Sacra scrittura (la Torah ebraica). Dalla kabbalah è presa l’idea della scissione<br />

originaria di Dio (che per il cabalista Isaac Luria era lo zimzum, o contrazione<br />

originaria), come quella dell’Avvocato (yetzer ha-tov) incaricato di difendere<br />

Herb (incarnato nella cantante Linda Fox, idolatrata dall’uomo, che lo libera<br />

da Belial); dalla Torah provengono alcuni personaggi (Elia, Manny/Yah, Belial<br />

ecc.). Divina invasione è un testo altamente metaletterario, ma il ricorso di Dick<br />

al patrimonio mistico-religioso ebraico e alle innumerevoli storie che ne fanno<br />

parte (citate frequentemente nel romanzo) non è fatto tanto a scopo di erudito<br />

citazionismo, quanto nel tentativo di giungere a cogliere il senso del male nel<br />

mondo, tema (e ossessione) ricorrente nell’opera di Dick. (U.R.)<br />

Temi: alieni; amnesia/anamnesi; Dio; fantascienza; matrimonio; media; musica e<br />

musicisti; realtà/illusione; religione; vita/morte.<br />

E Jones creò il mondo<br />

Titolo originale: The World Jones Made (1956).<br />

Tipica opera di apprendistato di Dick, come le altre strettamente legata da un<br />

lato alle tematiche della fantascienza sociologica imperante negli anni Cinquanta,<br />

dall’altro ai temi d’attualità degli Stati Uniti sotto la presidenza Eisenhower.<br />

Dopo una guerra nucleare che non è stata vinta né dall’Unione Sovietica né<br />

dagli Stati Uniti, il mondo si ritrova unito dal Gofed, un governo mondiale che<br />

predica il relativismo: tolleranza di tutte le idee e le fedi, e persecuzione di intolleranti<br />

e fanatici come quelli che hanno portato l’umanità alla rovina.<br />

Questo mondo apparentemente ideale viene scombussolato nel momento<br />

in cui emerge la figura di Floyd Jones, all’inizio niente più che un fenomeno da<br />

baraccone che predice il futuro in un luna park di mutanti, che però ben presto<br />

comincia a conquistare una notorietà allarmante.<br />

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