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I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere

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entrò alle spalle <strong>di</strong> Cassie. Raggiunse Diana e l'abbracciò.<br />

Lei si abbandonò tra le sue braccia per un istante, con gli occhi chiusi,<br />

ma non lo abbracciò. E subito dopo si <strong>di</strong>staccò da lui.<br />

«Sto bene. Sono solo arrabbiata con loro, e ho bisogno <strong>di</strong> pensare».<br />

Adam si sedette sul letto, passandosi una mano tra i capelli. «Avrei<br />

dovuto tenerglielo nascosto», <strong>di</strong>sse. «È colpa del mio stupido orgoglio...».<br />

«No», <strong>di</strong>sse Diana. «Sarebbe stato sbagliato nascondere al club qualcosa<br />

che gli appartiene».<br />

«Più sbagliato <strong>di</strong> lasciarglielo usare per ragioni stupide e malvagie?».<br />

Diana si voltò e si appoggiò all'arma<strong>di</strong>o.<br />

«A volte», <strong>di</strong>sse pacatamente Adam, «mi chiedo cosa stiamo facendo.<br />

Forse dovremmo lasciar perdere i vecchi poteri. Forse sbagliamo a pensare<br />

<strong>di</strong> poterli controllare».<br />

«Un potere è solo un potere», <strong>di</strong>sse Diana con voce stanca, senza<br />

voltarsi. «Non è buono o cattivo. Solo ciò che deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> farne lo è».<br />

«Ma forse nessuno può servirsene senza finire col procurare del male».<br />

Cassie ascoltava, desiderando essere altrove. Era consapevole che Adam<br />

e Diana, in un modo estremamente civile, stavano litigando. Incrociò lo<br />

sguardo <strong>di</strong> Laurel e si accorse che anche lei era a <strong>di</strong>sagio.<br />

«Non ci credo», <strong>di</strong>sse Diana con un filo <strong>di</strong> voce. «Non credo che<br />

l'umanità sia così terribile. Così malvagia».<br />

L'espressione <strong>di</strong> Adam era cupa e piena <strong>di</strong> speranza, come se volesse<br />

con<strong>di</strong>videre la fede <strong>di</strong> Diana.<br />

Cassie lo guardò in viso e sentì una fitta <strong>di</strong> dolore, seguita da un senso <strong>di</strong><br />

vertigine. Cercò un posto dove sedersi.<br />

Diana si voltò imme<strong>di</strong>atamente. «Stai bene? Sei pallida come un<br />

lenzuolo».<br />

Cassie annuì e scrollò le spalle. «Mi gira un po' la testa... Credo sia<br />

meglio che torni a casa».<br />

La rabbia era sparita dagli occhi <strong>di</strong> Diana. «Va bene», <strong>di</strong>sse. «Ma non<br />

voglio che vai da sola. Adam, ti va <strong>di</strong> accompagnarla? Potete passare dalla<br />

spiaggia, farete prima».<br />

Cassie aprì la bocca per l'orrore. Ma Adam si affrettò ad annuire.<br />

«Certo», <strong>di</strong>sse. «Ma non voglio che tu resti da sola...».<br />

«Melanie e Laurel restano qui», <strong>di</strong>sse Diana. «Voglio cominciare a<br />

purificare il teschio come si deve, con essenze floreali», <strong>di</strong>sse guardando<br />

Laurel. «E con altri cristalli», aggiunse rivolgendo lo sguardo verso<br />

Melanie. «Non m'interessa se ci vorrà tutta la notte. Voglio farlo ora. E<br />

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