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I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere

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Diana scoppiò a ridere. «Mi <strong>di</strong>spiace che tu sia cresciuta tra brutte<br />

persone», <strong>di</strong>sse. Poi si ricompose e tornò a guardare l'oceano e a giocare<br />

con il cordone della tenda. «Ma, sai», iniziò, con un tono che la faceva<br />

sembrare insicura, timida. Poi si voltò verso Cassie, gli occhi <strong>di</strong> un verde<br />

tanto brillante che Cassie rimase senza fiato.<br />

«Sai, è strano che entrambe desideriamo una sorella», <strong>di</strong>sse. «Da quando<br />

ti ho vista nel laboratorio <strong>di</strong> scienze... Be', mi è parso <strong>di</strong> sentire che tu sei<br />

la mia sorellina. Sembra strano, ma è la verità».<br />

A Cassie non sembrava strano. Sin dal primo momento che l'aveva vista,<br />

aveva sentito che in qualche modo loro due erano legate.<br />

«E... non so come <strong>di</strong>rlo. Sento che con te posso parlare, in qualche<br />

modo. Anche se ci conosciamo solo da un giorno, e più che con Laurel e<br />

Melanie. Sento che in qualche modo tu mi capisci e che... posso fidarmi <strong>di</strong><br />

te».<br />

«Puoi», <strong>di</strong>sse Cassie con calma, ma con un impeto che sorprese lei per<br />

prima. «Anche io non so perché, ma so che puoi fidarti <strong>di</strong> me, e potrai<br />

farlo sempre e comunque».<br />

«Se vuoi, quin<strong>di</strong>...». Diana aggrottò leggermente la fronte, mordendosi<br />

le labbra, con lo sguardo ancora rivolto verso il basso mentre giocherellava<br />

con le frange della tenda. «Be'... Stavo pensando che potremmo essere<br />

sorellastre. Adottarci l'un l'altra. Così io avrei una sorellina e tu una sorella<br />

maggiore. Ma solo se lo desideri», aggiunse velocemente, alzando <strong>di</strong><br />

nuovo lo sguardo.<br />

"Se lo desidero?". Il problema <strong>di</strong> Cassie era che non sapeva che fare: se<br />

gettarle le braccia al collo, ballare per la stanza, scoppiare a ridere o<br />

piangere.<br />

«Sarebbe ok», riuscì a <strong>di</strong>re dopo un minuto. Quin<strong>di</strong>, con il cuore che<br />

cantava dalla gioia, sorrise timidamente a Diana e la guardò dritta negli<br />

occhi: «No, sarebbe... gran<strong>di</strong>oso».<br />

«Oggi sembri più in forma, mamma», <strong>di</strong>sse Cassie. Sua madre, seduta<br />

sul bordo del letto, le sorrise.<br />

«Si è trattato <strong>di</strong> una brutta influenza, ma adesso sto meglio», rispose la<br />

donna. «Anche tu mi sembri più felice, tesoro».<br />

«Sì», ammise Cassie baciando la madre su una guancia. "Non<br />

immagineresti mai quanto", pensò.<br />

A proposito <strong>di</strong> euforia e trepidazione, quella mattina le ricordava il suo<br />

primo giorno <strong>di</strong> scuola. "Non m'interessa se tutti gli altri in questa scuola<br />

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