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I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere

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catturato dal vento e sollevato in aria. Si sentiva leggera, eterea. Si sentiva<br />

libera.<br />

Avrebbe voluto abbracciare il vento e l'oceano, ma non ebbe il coraggio<br />

<strong>di</strong> farlo. Non era così libera. Ma sorrise quando arrivò in fondo al pontile.<br />

Il cielo e l'oceano erano dello stesso blu zaffiro intenso, anche se il<br />

primo era più chiaro all'orizzonte, dove s'incontrava con l'acqua. Cassie<br />

pensò <strong>di</strong> riuscire a vedere chiaramente la curvatura della terra, ma doveva<br />

essere solo la sua immaginazione. Ron<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> mare e gabbiani reali<br />

danzavano in cielo.<br />

"Dovrei scrivere una poesia", pensò. A casa, sotto il letto, conservava un<br />

quaderno pieno <strong>di</strong> poesie. Le aveva mostrate a qualcuno pochissime volte,<br />

quasi mai, ma le leggeva ogni sera. In quel momento, però, non riusciva a<br />

pensare a nessuna parola.<br />

Eppure era meraviglioso trovarsi là, annusando l'odore del sale marino,<br />

sentendo il calore <strong>delle</strong> tavole <strong>di</strong> legno sotto i pie<strong>di</strong>, ascoltando il lieve<br />

infrangersi <strong>delle</strong> onde contro i piloni <strong>di</strong> legno.<br />

Era un suono ipnotico e ritmato, come il gigantesco battito car<strong>di</strong>aco del<br />

pianeta, o il suo respiro, e stranamente familiare. Quando si sedette ad<br />

ascoltare e a osservare, si accorse che il suo respiro stava rallentando. Per<br />

la prima volta da quando era arrivata nel New England, sentì <strong>di</strong><br />

appartenere a quel luogo. Era parte dell'immensità del cielo, della terra e<br />

del mare; una parte minuscola, certo, ma pur sempre una parte.<br />

Dopo un po' si rese conto che forse non era una parte così piccola. Se<br />

prima si era sentita immersa nel ritmo della terra, adesso le sembrava quasi<br />

<strong>di</strong> poterlo controllare. Era come se si fosse unita agli elementi, come se<br />

fosse in grado <strong>di</strong> dominarli. Riusciva a sentire il battito della vita del<br />

pianeta pulsare dentro <strong>di</strong> lei, intenso e profondo e vibrante. Il palpito<br />

cresceva lentamente, aumentava la tensione, come se aspettasse...<br />

qualcosa.<br />

Ma cosa?<br />

Mentre fissava il mare, le vennero alla mente alcune parole. Solo una<br />

semplice filastrocca, come quelle che impari da bambino, ma pur sempre<br />

una poesia.<br />

Cielo e mare, allontanate il male.<br />

La cosa strana era che non sembravano parole sue, ma qualcosa che<br />

aveva letto o sentito tanto tempo prima. Le sovvenne un'immagine fugace:<br />

era abbracciata a qualcuno, gli occhi rivolti all'oceano. Qualcuno la<br />

stringeva e lei sentiva <strong>delle</strong> parole.<br />

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