I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere
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facendole notare più scricchiolii e tintinnii del solito, oppure c'era dell'altro<br />
oltre ai tipici rumori <strong>di</strong> una casa antica. Ma non sapeva cosa, e non le<br />
importava; continuava ad addormentarsi e a risvegliarsi all'improvviso.<br />
Ogni tanto infilava una mano sotto il cuscino per toccare il pezzo <strong>di</strong><br />
calcedonio. Se solo fosse riuscita a dormire... avrebbe sognato lui.<br />
Si tirò a sedere sul letto.<br />
Poi si alzò e camminò scalza sul pavimento <strong>di</strong> legno fino allo zaino. Tirò<br />
fuori le cose che aveva raccolto dal prato della collina, ogni penna, ogni<br />
libro. Alla fine osservò il materiale che aveva poggiato sul copriletto.<br />
Non si era sbagliata. Non se n'era accorta subito, era troppo preoccupata<br />
dalla minaccia <strong>di</strong> Faye. Ma la poesia che aveva scritto quella mattina e che<br />
aveva appallottolato per la rabbia era sparita.<br />
7<br />
Il giorno dopo, la prima persona che Cassie vide a scuola fu Faye. Era<br />
con altri studenti davanti all'ingresso secondario da cui Cassie aveva<br />
deciso <strong>di</strong> entrare per non dare nell'occhio.<br />
Del gruppo facevano parte Deborah, la motociclista, e Suzan, la bionda<br />
pneumatica. Cassie riconobbe anche i due bion<strong>di</strong> che il giorno prima erano<br />
sfrecciati per i corridoi della scuola con i rollerblade ai pie<strong>di</strong>. C'erano altri<br />
due ragazzi, uno basso con un'espressione furtiva e un sorriso scaltro, e un<br />
altro più alto, con i capelli neri e un volto freddo e affascinante. Il secondo<br />
indossava una maglietta con le maniche arrotolate e un paio <strong>di</strong> jeans neri<br />
come quelli <strong>di</strong> Deborah e stava fumando una sigaretta. "Nick?", pensò<br />
Cassie, ricordando la conversazione del giorno prima. "Il rettile?".<br />
Cassie si appiattì contro il muro <strong>di</strong> mattoni rossi e in<strong>di</strong>etreggiò il più<br />
velocemente e silenziosamente possibile. Prese l'entrata principale e corse<br />
alla lezione <strong>di</strong> inglese.<br />
Si sfiorò la tasca posteriore con una mano, quasi sentendosi in colpa. Era<br />
da stupi<strong>di</strong> portarselo <strong>di</strong>etro, ma il piccolo pezzo <strong>di</strong> calcedonio la fece<br />
sentire davvero meglio. E ovviamente era ri<strong>di</strong>colo pensare che portasse<br />
fortuna – eppure era riuscita a entrare senza imbattersi in Faye, no?<br />
Trovò un banco libero in fondo all'aula, sul lato opposto a quello dove<br />
Faye era seduta il giorno prima. Non voleva trovarsi accanto a lei e<br />
neppure averla alle spalle. Lì era protetta da un gruppo nutrito <strong>di</strong> studenti.<br />
Ma quando si sedette, attorno a lei ci fu una specie <strong>di</strong> tramestio. Due<br />
ragazze si spostarono più avanti, e anche il ragazzo accanto cambiò posto.<br />
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