I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere
I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere
I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
visuale della mensa vera e propria.<br />
Non era <strong>di</strong>fficile capire perché questa sala facesse così gola a tutti. C'era<br />
un televisore montato su una parete, anche se l'eccessivo rumore impe<strong>di</strong>va<br />
<strong>di</strong> sentire una parola. C'erano persino un forno a microonde e un<br />
<strong>di</strong>stributore <strong>di</strong> succhi <strong>di</strong> frutta. Quando entrò e andò a sedersi accanto a<br />
Diana, Cassie era consapevole degli sguar<strong>di</strong> che le si incollavano addosso<br />
come sempre: ma oggi erano sguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> invi<strong>di</strong>a.<br />
C'erano anche Laurel, Melanie, Sean – il ragazzo basso e con<br />
l'espressione furba che l'aveva sollecitata ad andare dal preside – e uno<br />
studente con capelli bion<strong>di</strong> scarmigliati e occhi turchesi leggermente a<br />
mandorla. "Oh, Dio", pensò Cassie "è uno dei fratelli Henderson!". Cassie<br />
cercò <strong>di</strong> non guardarlo con aria allarmata, quando Diana gli rivolse un<br />
cenno e li presentò: «Questo è Christopher Henderson. Dì ciao, Chris. Lei<br />
invece è Cassie. Hai guidato la sua Golf».<br />
Il ragazzo biondo si mise sulla <strong>di</strong>fensiva. «Io non ne so niente. Non l'ho<br />
neanche vista, ok? Ero da un'altra parte».<br />
Diane e Melanie si scambiarono un'occhiata paziente. «Chris», <strong>di</strong>sse<br />
Diana, «<strong>di</strong> che stai parlando?»<br />
«L'auto <strong>di</strong> questa tipa. Non l'ho rubata. Io non rubo auto. Siamo tutti<br />
fratelli, giusto?».<br />
Diana lo fissò per un istante, poi scosse la testa. «Continua a mangiare,<br />
Chris. Lascia stare».<br />
Chris aggrottò la fronte, scrollò le spalle e tornò a parlare con Sean.<br />
«Allora, c'è questo nuovo gruppo, i Colera, che ha fatto questo nuovo<br />
album...».<br />
«Qualcuno deve aver guidato la mia auto», provò a <strong>di</strong>re timidamente<br />
Cassie.<br />
«È stato lui», <strong>di</strong>sse Laurel. «Solo che non ha una buona memoria per le<br />
cose quoti<strong>di</strong>ane. Però conosce un sacco <strong>di</strong> gruppi musicali».<br />
Cassie notò che Sean era <strong>di</strong>verso da come lo ricordava quel giorno<br />
vicino agli arma<strong>di</strong>etti. Sembrava oltremodo educato, desideroso <strong>di</strong> piacere<br />
a tutti, e spesso si offriva <strong>di</strong> dare una mano alle ragazze che, invece, lo<br />
trattavano come un fratello minore fasti<strong>di</strong>oso. Oltre Cassie, Sean e Laurel<br />
erano le uniche matricole del gruppo.<br />
Stavano mangiando da qualche minuto, quando una testa ricoperta <strong>di</strong><br />
capelli biondo paglia apparve sulla porta. Era Suzan.<br />
«Deborah è in punizione e Faye ha da fare. Mangio qui», annunciò.<br />
Diana alzò la testa. «Bene», <strong>di</strong>sse tranquillamente, poi aggiunse: «Lei è<br />
80