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I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere

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Cassie ci avrebbe scommesso. La giovane donna era alta e orgogliosa,<br />

con un mento pronunciato. Ma furono i suoi occhi a catturare l'attenzione<br />

<strong>di</strong> Cassie. Sembravano fuoriuscire dalla stampa, ricchi <strong>di</strong> passione e<br />

volontà, e molto pericolosi. Come un felino pronto a saltarti addosso...<br />

Cassie si voltò tremando incontrollabilmente.<br />

«Stai bene?», chiese Diana. Cassie annuì, deglutendo. Adesso che era al<br />

sicuro, le stava tornando tutto alla mente. Non solo gli avvenimenti <strong>di</strong> quel<br />

giorno, ma tutto quanto le era successo nell'ultima settimana. Il dolore,<br />

l'umiliazione. La bambola impiccata nel suo arma<strong>di</strong>etto. La mensa. Il<br />

serpente <strong>di</strong> gomma. Lo zaino lanciato da una parte all'altra...<br />

«Cassie?». Una mano le sfiorò la spalla.<br />

Era troppo. Cassie si voltò e si lanciò tra le braccia <strong>di</strong> Diana, scoppiando<br />

a piangere.<br />

«È tutto ok. Sistemeremo ogni cosa, davvero. Non preoccuparti...».<br />

Diana le accarezzava la schiena. Cassie stava versando tutte le lacrime che<br />

non era riuscita a versare davanti alla madre e alla nonna. Abbracciata a<br />

Diana, singhiozzava come una bambina.<br />

Di colpo, si sentì <strong>di</strong> nuovo come si era sentita in biblioteca, quando<br />

aveva avuto quella visione. Si sentì come se avesse sette anni e sua madre<br />

la stesse confortando. Diana riusciva a convincerla davvero che tutto<br />

sarebbe andato bene.<br />

Dopo un po', quando i singhiozzi <strong>di</strong>minuirono, Cassie alzò la testa.<br />

«Ascolta», <strong>di</strong>sse Diana porgendole un fazzoletto. «Perché non resti per<br />

cena? Mio padre rincasa tar<strong>di</strong>... Fa l'avvocato. Chiamo un paio <strong>di</strong> amiche e<br />

or<strong>di</strong>niamo della pizze. Che te ne pare?»<br />

«Oh... grande», <strong>di</strong>sse Cassie mordendosi un labbro. «Grande, davvero».<br />

«Puoi metterti questi vestiti aspettando che i tuoi si asciughino – ti<br />

andranno un po' gran<strong>di</strong>, ma non sono così male. Raggiungimi <strong>di</strong> sotto<br />

quando sei pronta». Diana fece una pausa, i suoi occhi verde smeraldo fissi<br />

sul volto <strong>di</strong> Cassie. «C'è qualcosa che non va?»<br />

«No... non proprio, ma...». S'impappinò; poi scosse la testa con rabbia.<br />

«È solo che... solo che... Perché sei così gentile con me?», sbottò. Le<br />

sembrava ancora che fosse un sogno.<br />

Diana la guardò per un minuto, poi le sorrise con gli occhi, anche se<br />

l'espressione rimase seria. «Non lo so... Credo che tu sia una persona<br />

carina e che te lo meriti. Se vuoi, posso provare a comportarmi male».<br />

Cassie scosse <strong>di</strong> nuovo la testa, ma questa volta senza rabbia. Sentì le<br />

sue labbra che si contraevano in una smorfia.<br />

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