I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere
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«Be'», <strong>di</strong>sse la madre con la stessa allegria forzata <strong>di</strong> poco prima, mentre<br />
imboccava il vialetto ghiaioso, «eccola, la casa in cui sono cresciuta.<br />
Siamo arrivate».<br />
Cassie non riusciva a parlare. La bolla <strong>di</strong> orrore, rabbia e risentimento<br />
dentro <strong>di</strong> lei stava crescendo sempre più, e la ragazza pensò che <strong>di</strong> lì a<br />
poco, pochissimo, sarebbe esplosa.<br />
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Sua madre stava ancora parlando con il suo tono <strong>di</strong> finta allegria, ma<br />
Cassie riusciva a sentire solo brandelli <strong>di</strong> frasi: «...ala originale prerivoluzionaria,<br />
un piano e mezzo... ala anteriore georgiana postrivoluzionaria...».<br />
E così via. Cassie spalancò lo sportello dell'auto e poté finalmente dare<br />
un'occhiata completa alla casa. Più la guardava e peggio le sembrava.<br />
Sua madre, con voce concitata e ansiosa, stava <strong>di</strong>cendo qualcosa a<br />
proposito <strong>di</strong> un traverso sopra la porta principale: «...rettangolare, non<br />
come le lunette a ventaglio che sono venute dopo...».<br />
«La o<strong>di</strong>o!», urlò Cassie interrompendola, la voce troppo alta –<br />
straor<strong>di</strong>nariamente alta – in quell'atmosfera tranquilla. Non si riferiva alla<br />
lunetta a ventaglio, qualunque cosa fosse. «La o<strong>di</strong>o!», urlò <strong>di</strong> nuovo con<br />
forza. La madre, alle sue spalle, non <strong>di</strong>sse nulla, ma Cassie non si girò a<br />
guardarla; stava fissando la casa, le finestre sporche, i cornicioni cadenti,<br />
la mole mostruosa, piatta e orribile. Tremava. «È la cosa più brutta che<br />
abbia mai visto in vita mia, e la o<strong>di</strong>o. Voglio tornare a casa. Voglio tornare<br />
a casa!».<br />
Si voltò e vide il volto pallido e gli occhi pieni <strong>di</strong> pena <strong>di</strong> sua madre.<br />
Scoppiò a piangere.<br />
«Oh, Cassie», la signora Blake allungò un braccio sopra il tettuccio <strong>di</strong><br />
vinile dell'auto. «Cassie, tesoro». Anche lei aveva le lacrime agli occhi.<br />
Quando alzò la testa per guardare la casa, la sua espressione lasciò Cassie<br />
a bocca aperta. Era uno sguardo carico <strong>di</strong> o<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> paura, più intenso <strong>di</strong><br />
qualunque emozione stesse provando Cassie in quel momento.<br />
«Cassie, tesoro, ascoltami», <strong>di</strong>sse. «Se davvero non ti va <strong>di</strong> restare...».<br />
Si bloccò. Cassie stava ancora piangendo, ma sentì un rumore <strong>di</strong>etro <strong>di</strong><br />
lei. Quando si girò, vide che la porta della casa si era aperta. Sull'uscio<br />
c'era una donna anziana con i capelli grigi, in pie<strong>di</strong>, con la mano poggiata<br />
su un bastone da passeggio.<br />
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