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I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere

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Per un istante non riuscì a muoversi, o a respirare.<br />

"Non essere paranoica. Solo perché si spostano non significa che tu<br />

c'entri qualcosa". Ma non poteva fare a meno <strong>di</strong> notare che intorno a lei si<br />

era creato il vuoto.<br />

Faye entrò nell'aula parlando <strong>di</strong>sinvolta con un Jeffrey Lovejoy<br />

imbronciato. Cassie la vide con la coda dell'occhio e <strong>di</strong>stolse subito lo<br />

sguardo.<br />

Non riusciva a concentrarsi sulla lezione del professor Humphrey. Come<br />

poteva pensare con tutto quello spazio intorno a lei? Doveva trattarsi <strong>di</strong><br />

una coincidenza, ma la cosa la turbava lo stesso.<br />

Al termine della lezione, quando si alzò, si sentì osservata. Faye la stava<br />

guardando con un sorriso sulle labbra.<br />

Poi, la ragazza abbassò lentamente una palpebra e le fece l'occhiolino.<br />

Cassie lasciò l'aula e andò al suo arma<strong>di</strong>etto. Mentre <strong>di</strong>gitava la<br />

combinazione, si accorse che c'era qualcuno vicino a lei e, sobbalzando,<br />

riconobbe il ragazzo basso e con l'aria furtiva che quella mattina aveva<br />

visto in compagnia <strong>di</strong> Faye.<br />

Il suo arma<strong>di</strong>etto era aperto e Cassie intravide alcuni annunci<br />

pubblicitari <strong>di</strong> attrezzi per addominali attaccati con del nastro adesivo alla<br />

porta. Il ragazzo le stava sorridendo. Sulla fibbia della cinta argentata e<br />

decorata con pietre brillanti e specchiate era inciso il nome "SEAN".<br />

Cassie gli rivolse la tipica occhiata <strong>di</strong>staccata che riservava ai bambini<br />

cui faceva la babysitter a Reseda e aprì il suo arma<strong>di</strong>etto.<br />

E urlò.<br />

In realtà fu più una specie <strong>di</strong> urlo strozzato, perché la gola le si chiuse.<br />

Nel suo arma<strong>di</strong>etto c'era una bambola impiccata con dello spago. La testa<br />

della bambola, strappata via dal resto del corpo, ciondolava goffamente da<br />

un lato. Un occhio azzurro era aperto, l'altro era socchiuso in modo<br />

grottesco.<br />

Sembrava che le stesse facendo l'occhiolino.<br />

Il ragazzo la stava guardando con una strana espressione <strong>di</strong> impazienza.<br />

Come se stesse assaporando il suo orrore. Come se questo lo inebriasse.<br />

«Non dovresti andare dal preside a riferire l'accaduto?», <strong>di</strong>sse. La sua<br />

voce era alta ed eccitata.<br />

Cassie lo fissò, il respiro che accelerava.<br />

«Sì, certo, sto andando», <strong>di</strong>sse subito dopo liberando la bambola dallo<br />

spago. Dopo aver chiuso <strong>di</strong> schianto l'arma<strong>di</strong>etto, si <strong>di</strong>resse verso le scale.<br />

L'ufficio del preside era al secondo piano. Cassie pensò che avrebbe<br />

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