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I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere

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guai o in pericolo o qualcosa <strong>di</strong> simile, se mai dovessi sentirti sola e non<br />

c'è nessuno a cui chiedere aiuto, stringila forte – forte – e pensa a me».<br />

Cassie era rapita. Respirava a fatica e il petto le pesava. Erano così<br />

vicini; Cassie riusciva a vedere i suoi occhi, lo stesso colore del cristallo, e<br />

poteva sentiva il suo respiro sulla pelle e il calore del suo corpo che<br />

rifletteva quello del sole. I suoi capelli non erano solo rossi, ma ricchi <strong>di</strong><br />

ogni sorta <strong>di</strong> colore e sfumatura, alcuni ciuffi talmente scuri da essere<br />

quasi viola, altri bordeaux, altri ancora dorati.<br />

"Diverso", pensò <strong>di</strong> nuovo Cassie; era <strong>di</strong>verso da qualsiasi ragazzo<br />

avesse mai conosciuto. Sentì una dolce sensazione <strong>di</strong> calore lungo il corpo,<br />

che sapeva <strong>di</strong> libertà e possibilità. Stava tremando, riusciva a sentire il<br />

battito del cuore nelle <strong>di</strong>ta, ma non era in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>re se fosse il suo o<br />

quello del ragazzo. Sembrava che prima le avesse letto nel pensiero, ma<br />

adesso aveva la sensazione che le fosse penetrato nella mente. Era così<br />

vicino e la stava fissando...<br />

«E cosa succede dopo?», bisbigliò Cassie.<br />

«E poi... forse la tua fortuna girerà». Il ragazzo fece un brusco passo<br />

all'in<strong>di</strong>etro, come se si fosse ricordato qualcosa, e il tono della voce si fece<br />

più aspro. Il momento era passato. «Vale la pena provarci, non cre<strong>di</strong>?»,<br />

<strong>di</strong>sse allegramente.<br />

Incapace <strong>di</strong> aprire bocca, Cassie annuì. A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> prima, adesso<br />

sembrava che la stesse schernendo. Ma prima no, prima stava parlando<br />

molto seriamente.<br />

«Devo andare. Non mi sarei dovuto fermare così a lungo», <strong>di</strong>sse.<br />

Cassie deglutì. «Fa' attenzione. Credo che Jordan abbia una pistola...».<br />

«Non mi sorprenderebbe», la interruppe, impedendole <strong>di</strong> aggiungere<br />

altro. «Non preoccuparti, sto per lasciare Cape Cod. Per il momento,<br />

almeno. Tornerò e, chissà, forse ci rivedremo». Si girò per andarsene. Poi<br />

si fermò, all'ultimo momento, e prese <strong>di</strong> nuovo la mano <strong>di</strong> Cassie tra le<br />

sue. Cassie fu troppo sorpresa dal contatto con la sua pelle per fare<br />

qualcosa. Il ragazzo girò la sua mano e guardò i segni rossi che aveva sul<br />

polso, poi li sfiorò con la punta <strong>delle</strong> <strong>di</strong>ta. Quando la guardò, i suoi occhi<br />

erano <strong>di</strong> nuovo fred<strong>di</strong>, pieni <strong>di</strong> quella luce metallica. «Cre<strong>di</strong>mi», le<br />

sussurrò, «un giorno mi sdebiterò anche per questo. Te lo prometto».<br />

E poi fece qualcosa che scioccò Cassie più <strong>di</strong> ogni altra cosa successa in<br />

quel giorno sconvolgente. Avvicinò il polso ferito alle labbra e lo baciò. Fu<br />

il più lieve, il più delicato dei tocchi, e avvampò dentro Cassie come un<br />

incen<strong>di</strong>o. Lei lo guardò, confusa e incredula, incapace <strong>di</strong> parlare. Non<br />

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