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I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere

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prima <strong>di</strong> imboccare le scale. «Mi chiamo Diana».<br />

«Lo so».<br />

Diana aveva una Integra Acura blu. Prima <strong>di</strong> salirci, chiese a Cassie se<br />

voleva prendere qualcosa dal suo arma<strong>di</strong>etto.<br />

Cassie scosse la testa e scrollò le spalle.<br />

«Perché no?».<br />

Dopo una breve esitazione, Cassie le raccontò ogni cosa.<br />

Diana ascoltava con le braccia conserte, tamburellando con le <strong>di</strong>ta<br />

sempre più velocemente mano a mano che la storia proseguiva. I suoi<br />

occhi ver<strong>di</strong> cominciarono a brillare <strong>di</strong> una furia quasi incandescente.<br />

«Non preoccuparti <strong>di</strong> niente», fu tutto quello che Diana <strong>di</strong>sse alla fine<br />

del racconto. «Dirò al bidello <strong>di</strong> ripulirti l'arma<strong>di</strong>etto. Per ora,<br />

an<strong>di</strong>amocene da qui».<br />

Si sedette al posto <strong>di</strong> guida <strong>di</strong>cendo a Cassie <strong>di</strong> non stare in pensiero per<br />

la Golf. «Sistemeremo anche questo, dopo». E Cassie le credette. Se Diana<br />

<strong>di</strong>ceva che avrebbero sistemato anche questo, allora così sarebbe stato.<br />

Sicuro.<br />

Durante il tragitto, Cassie non riuscì a far altro che guardare una ciocca<br />

dei lunghi e lucenti capelli <strong>di</strong> Diana che le era scivolata sul freno a mano.<br />

Sembrava <strong>di</strong> seta, del colore dei raggi del sole. O, meglio, dei raggi del<br />

sole e della luna. Per un istante, in un angolo della mente <strong>di</strong> Cassie spuntò<br />

un pensiero su qualcun altro i cui capelli non erano <strong>di</strong> un solo colore, ma<br />

quando cercò <strong>di</strong> afferrarlo quello era già andato via.<br />

Per quanto desiderasse scoprire se quei capelli fossero anche soffici<br />

come la seta, non ebbe il coraggio <strong>di</strong> toccarli. Invece, tentava <strong>di</strong> prestare<br />

ascolto alle parole <strong>di</strong> Diana.<br />

«...E non capisco cosa le prenda, a Faye. A volte non pensa. Non si<br />

rende conto <strong>di</strong> cosa fa».<br />

Lo sguardo <strong>di</strong> Cassie si spostò prudentemente sul volto <strong>di</strong> Diana. Era<br />

convinta che Faye sapesse benissimo quel che faceva, ma non lo <strong>di</strong>sse. Si<br />

stavano avvicinando alla bella casa vittoriana.<br />

«An<strong>di</strong>amo», <strong>di</strong>sse Diana smontando dall'auto. «È meglio che ti dai una<br />

ripulita prima <strong>di</strong> tornare a casa tua».<br />

Una ripulita? Cassie si rese conto <strong>di</strong> quello che intendeva quando Diana<br />

l'accompagnò nel bagno in stile antico al secondo piano. Il car<strong>di</strong>gan grigio,<br />

le mani e i jeans erano ricoperti <strong>di</strong> fuliggine. I capelli erano un <strong>di</strong>sastro. Il<br />

trucco e le lacrime le avevano impiastricciato il volto. Sembrava un'orfana<br />

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