I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere
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spaventata.<br />
«In Crowhaven Road ci conosciamo tutti», le spiegò Diana con tono<br />
rassicurante. «Ve<strong>di</strong>, quella è casa <strong>di</strong> Laurel, e accanto abita Faye. Diciamo<br />
che i ragazzi che sono cresciuti in questa strada fanno comunella. Andrà<br />
tutto bene».<br />
«Comunella?». Cassie ebbe un pensiero improvviso e inquietante.<br />
«Sì». La voce <strong>di</strong> Diana era volutamente spensierata. «Facciamo parte <strong>di</strong><br />
una specie <strong>di</strong> club...».<br />
«Il club?». Cassie era talmente sorpresa che la interruppe. «Vuoi <strong>di</strong>re...<br />
che anche tu ne fai parte? Tu, Laurel e Melanie?»<br />
«Mm», <strong>di</strong>sse Diana. «Siamo arrivate. Ti chiamo domani – forse passo a<br />
trovarti. E lunedì potremmo andare a scuola insieme...». Si fermò a causa<br />
dell'espressione <strong>di</strong> Cassie. «Che c'è, Cassie?», <strong>di</strong>sse delicatamente.<br />
Cassie stava scuotendo la testa. «Non lo so... Sì, in realtà lo so. Ti ho<br />
raccontato del mio primo giorno <strong>di</strong> scuola, <strong>di</strong> quando ho ascoltato la<br />
conversazione tra Faye, Deborah e Suzan... <strong>di</strong> come sono cominciati i miei<br />
guai. Ho sentito <strong>di</strong> cosa parlavano, e so che fanno parte del club. È stata<br />
un'esperienza terribile... Non capisco come tu possa far parte dello stesso<br />
circolo».<br />
«Non è come pensi...». La voce gentile <strong>di</strong> Diana si affievolì. «E non<br />
posso spiegarti tutto. Ma ti <strong>di</strong>rò quanto basta... Non giu<strong>di</strong>care il club a<br />
partire da Faye. Nonostante abbia anche lei un sacco <strong>di</strong> pregi, se cerchi<br />
bene».<br />
Cassie pensò che le sarebbe servito un microscopio a scansione<br />
elettronica per trovare qualcosa. Aspettò una manciata <strong>di</strong> secon<strong>di</strong> e lo <strong>di</strong>sse<br />
a Diana.<br />
Diana rise. «No, davvero. La conosco da quando eravamo in fasce. Qui<br />
ci conosciamo tutti da quando eravamo bambini».<br />
«Ma...», Cassie la guardò preoccupata. «Non hai paura <strong>di</strong> lei? Non pensi<br />
che potrebbe farti qualcosa <strong>di</strong> terribile?»<br />
«No», <strong>di</strong>sse Diana. «Non lo penso. Per prima cosa, lei ha... promesso <strong>di</strong><br />
non farlo. E poi...», fissò lo sguardo su Cassie quasi scusandosi, anche se<br />
un sorriso fece capolino da un angolo della bocca, «Be', non o<strong>di</strong>armi, ma<br />
io e Faye siamo cugine <strong>di</strong> primo grado».<br />
Cassie rimase senza fiato.<br />
«Qui siamo quasi tutti cugini», <strong>di</strong>sse Diana con calma. «A volte <strong>di</strong><br />
secondo grado, o <strong>di</strong> terzo, e così via, ma molti anche <strong>di</strong> primo. Eccoti un<br />
infuso alle erbe che Laurel mi ha preparato quest'estate», aggiunse<br />
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