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I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere

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scuro, era alto, e anche a quella <strong>di</strong>stanza si vedeva che stava sorridendo.<br />

Dietro <strong>di</strong> lui c'era un cane.<br />

«Non parliamo mai con chi lavora sui pescherecci. Non li guar<strong>di</strong>amo<br />

nemmeno», <strong>di</strong>sse Portia. Cassie sapeva che era la verità. In spiaggia c'era<br />

un'altra dozzina <strong>di</strong> ragazze, in gruppi <strong>di</strong> due o tre, qualcuna in compagnia<br />

<strong>di</strong> ragazzi, la maggior parte no. Al passaggio del giovane, tutte<br />

<strong>di</strong>stoglievano lo sguardo, girando la testa dall'altra parte. Ma non era il<br />

tipico sguardo civettuolo <strong>delle</strong> ragazze che ammirano un ragazzo e poi<br />

ridacchiano con le amiche. Era un rifiuto sprezzante. Quando lui le fu<br />

abbastanza vicino, Cassie notò che il suo sorriso stava assumendo una<br />

piega amara.<br />

Le due ragazze vicino a Cassie e Portia si girarono, quasi tirando su col<br />

naso. Cassie vide che il ragazzo scrollava leggermente le spalle, come non<br />

si aspettasse altro. Non riusciva ancora a capire cosa ci fosse <strong>di</strong> tanto<br />

o<strong>di</strong>oso in lui. Indossava un paio <strong>di</strong> pantaloni logori tagliati al ginocchio e<br />

una maglietta che aveva visto giorni migliori, ma molti giovani vestivano<br />

alla stessa maniera. E il suo cane, che gli trotterellava <strong>di</strong>etro sco<strong>di</strong>nzolante,<br />

era amichevole e vivace. Non stava infastidendo nessuno. Cassie alzò la<br />

testa verso il volto del ragazzo, curiosa <strong>di</strong> vedere i suoi occhi.<br />

«Abbassa lo sguardo», bisbigliò Portia. Il ragazzo stava passando<br />

proprio davanti a loro. Cassie si affrettò a guardare per terra, obbedendo<br />

meccanicamente, ma avvertì un moto <strong>di</strong> ribellione nel cuore. Sembrava un<br />

comportamento scorretto e inutile e crudele. Si vergognava <strong>di</strong> comportarsi<br />

come le altre ragazze, <strong>di</strong> essere come loro, ma non poteva fare a meno <strong>di</strong><br />

assecondare Portia.<br />

Guardava le sue <strong>di</strong>ta che giocavano con la sabbia. Riusciva a <strong>di</strong>stinguere<br />

ogni singolo granello illuminato dai brillanti raggi del sole. Da lontano, la<br />

sabbia sembrava bianca, ma osservandola con attenzione si vedeva che era<br />

ricca <strong>di</strong> colori vivaci: granelli <strong>di</strong> mica nera e verde, frammenti <strong>di</strong><br />

conchiglie pastello, schegge <strong>di</strong> quarzo rosso come minuscoli granati. "Non<br />

è giusto", pensò, ma ovviamente il ragazzo non poteva sentirla. "Mi<br />

<strong>di</strong>spiace, tutto questo è <strong>di</strong>sonesto. Vorrei poter fare qualcosa, ma non<br />

posso".<br />

Un naso umido le spinse la mano.<br />

Cassie trasalì e un risolino le morì in gola. Il cane le spinse <strong>di</strong> nuovo la<br />

mano, reclamando la sua attenzione. Cassie lo accarezzò e gli lisciò i<br />

baffetti ispi<strong>di</strong> sul naso. Era un pastore tedesco, o almeno qualcosa <strong>di</strong><br />

simile, un grosso e bellissimo cane con occhi marroni limpi<strong>di</strong> e intelligenti<br />

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