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I diari delle streghe: L'iniziazione - Liberi di Leggere

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<strong>di</strong> se<strong>di</strong>ci o <strong>di</strong>ciassette anni avrebbe dovuto possedere. Una forza interiore,<br />

una specie <strong>di</strong> energia. Un potere.<br />

Che la terrorizzava.<br />

«Bene, bene, guarda un po'. Chi abbiamo qui?», <strong>di</strong>sse Faye con voce<br />

roca. «Una spia? O un topolino bianco?».<br />

"Scappa", pensò Cassie, ma le sue gambe non volevano saperne <strong>di</strong><br />

muoversi.<br />

«L'ho vista stamattina», <strong>di</strong>sse Deborah. «Era ferma davanti al<br />

parcheggio <strong>delle</strong> bici e mi fissava».<br />

«Oh, io l'ho vista ancora prima, Debby», <strong>di</strong>sse Faye. «La settimana<br />

scorsa, al numero 12. È una nostra vicina».<br />

«Vuoi <strong>di</strong>re che lei è...», sbottò Suzan.<br />

«Sì».<br />

«Chiunque sia, adesso è carne morta», <strong>di</strong>sse Deborah. Il suo volto<br />

minuto era <strong>di</strong>storto da una smorfia.<br />

«Non c'è nessuna fretta», mormorò Faye. «Anche i topi possono servire<br />

a qualcosa. Da quanto eri nascosta <strong>di</strong>etro quella roccia?».<br />

C'era una sola risposta a quella domanda, e Cassie si sforzò <strong>di</strong><br />

allontanarla. Non era il momento per fare un commento ironico. Alla fine<br />

cedette, perché era la verità, e perché non riuscì a pensare <strong>di</strong> meglio.<br />

«Abbastanza», <strong>di</strong>sse chiudendo gli occhi.<br />

Faye scese lentamente i gra<strong>di</strong>ni fino a che non fu all'altezza degli occhi<br />

<strong>di</strong> Cassie. «Origliare le conversazioni altrui è una cosa che fai spesso?»<br />

«Ero qui prima <strong>di</strong> voi», <strong>di</strong>sse Cassie, con tutto il coraggio che riusci a<br />

trovare. Se solo Faye avesse smesso <strong>di</strong> fissarla a quel modo. Gli occhi<br />

della ragazza sembravano brillare <strong>di</strong> una luce innaturale e inquietante.<br />

Erano puntati su Cassie come raggi laser che le succhiavano la volontà, le<br />

prosciugavano ogni goccia <strong>di</strong> energia. Era come se Faye volesse<br />

costringere Cassie a fare qualcosa – o volesse qualcosa da lei. La faceva<br />

sentire <strong>di</strong>sorientata, spiazzata e debole...<br />

E poi avvertì un'improvvisa scarica <strong>di</strong> energia che sembrò salirle dalla<br />

punta dei pie<strong>di</strong>. O meglio dal terreno sotto <strong>di</strong> loro, dal granito rosso del<br />

New England che poco prima aveva sentito pulsare <strong>di</strong> vita. Quella terra le<br />

<strong>di</strong>ede forza, raddrizzandole la spina dorsale, così che la ragazza poté alzare<br />

la testa e guardare dritta in quegli occhi dorati senza battere ciglio.<br />

«Ero qui da prima <strong>di</strong> voi», <strong>di</strong>sse con aria <strong>di</strong> sfida.<br />

«Molto bene», mormorò Faye. C'era una strana espressione nei suoi<br />

occhi. Poi la ragazza si voltò. «Qualcosa d'interessante nel suo zaino?».<br />

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