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Vol. 4 – Anno 2012 – Numero 4 La realtà della finzione <strong>Fogli</strong> <strong>Campostrini</strong><br />

sensib<strong>il</strong>e-emotiva in cui la realtà si dà originariamente. Il mondo della Sinnlichkeit, nel<br />

duplice senso che Husserl segnala, e per cui in senso stretto include solo «ciò che nella<br />

percezione esterna viene procurato per mezzo dei “sensi”»; in senso più ampio «la<br />

sensib<strong>il</strong>ità comprende anche i sentimenti sensib<strong>il</strong>i e gli impulsi», dunque anche «la sfera<br />

dell’emozione e della volontà» 30 .<br />

Viene spontaneo qui richiamare l’incitamento di Husserl: «vedere coi propri occhi» o,<br />

meglio, «non annullare, con la scusa di interpretarlo, ciò che si è visto, sotto la pressione<br />

dei pregiudizi» 31 . Nel caso della letteratura “leggere” con gli occhi aperti; e sapersi<br />

leggere, saper scrivere, recitare se lo si sa fare; questo è imprescindib<strong>il</strong>e; <strong>il</strong> resto viene<br />

poi. Se si perde questo, è sempre in agguato <strong>il</strong> rischio di un discutib<strong>il</strong>e assolutismo: di<br />

dogmatizzare (in termini banfiani), di far indebitamente valere al di là dei loro limiti di<br />

validità, teorie, mondi di conoscenze, per quanto raffinate siano (e quelle di Ingarden lo<br />

sono ai massimi livelli).<br />

6. Soffermiamoci ora sul piano che ci è più congeniale, quanto fin qui detto si rivelerà del<br />

tutto funzionale al nostro discorso. Alle radici dell’esperienza estetico-artistica a ogni suo<br />

livello (anche conoscitivo), stanno sempre l’ascolto, la lettura, la visione: è questa la prima<br />

modalità di presenza dell’arte nell’esperienza umana, cronologicamente e<br />

ontologicamente. In modo analogo si offre la letteratura, per tutti, per chi perverrà a livelli<br />

più impegnativi di confidenza con essa; per chi non supererà mai questo primo stadio, ma<br />

anche per chi poi vorrà rammemorarla, riprodursela e imparerà a recitarla, ne<br />

approfondirà la conoscenza teorica, saprà crearla. Ma sempre i sensi della vista o<br />

dell’udito (e vi sono coinvolte, sia pur in modi più tenui e in rapporti variab<strong>il</strong>i, altre<br />

dimensioni del sensib<strong>il</strong>e) operanti nella lettura (poco importa se solo orale) resteranno<br />

ineliminab<strong>il</strong>i sullo sfondo – un ineludib<strong>il</strong>e punto di riferimento, fin dall’infanzia, ma poi<br />

sempre. E v’è da aggiungere che i livelli anche più teorici non surrogano, è vero, ma<br />

neppure è detto di necessità compromettano, <strong>il</strong> godimento dell’ascolto; lo potranno anzi<br />

intensificare, o comunque mutare senza danno di tono.<br />

Nella lettura qualcosa di volta in volta si fa preminente; e non sono mai solo i mondi di<br />

significati, e neppure l’ammirazione per la sapienza tecnica, per la destrezza costruttiva,<br />

per l’originalità della collocazione storica. Vi sono coinvolte la sensuosità della scrittura, la<br />

partecipazione emotiva e immaginativa, la globalità delle dimensioni etimologicamente<br />

“estetiche” insomma. Nel teatro musicale la musica ha senza dubbio una funzione<br />

preminente; ma non sono da sottovalutare i testi, le disposizioni sceniche, la recitazione, i<br />

30 Cfr. E. Husserl, Idee per una fenomenologia pura e per una f<strong>il</strong>osofia fenomenologica, trad. di E. F<strong>il</strong>ippini,<br />

Einaudi, Torino 1965, pp. 191-192. Chiarisce Herbert Marcuse che “Sinnlichkeit” in tedesco include «sensorietà<br />

e sensualità», «sensazioni più affetti», cfr. Eros e civ<strong>il</strong>tà, trad. di L. Bassi, pref. di G. Jervis, Einaudi, Torino<br />

1964, p. 188.<br />

31 E. Husserl, Ph<strong>il</strong>osophie als strenge Wissenschaft cit., p. 71.<br />

Rivista online della <strong>Fondazione</strong> <strong>Centro</strong> Studi <strong>Campostrini</strong> ‐ Verona – Italy<br />

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