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Vol. 4 – Anno 2012 – Numero 4 La realtà della finzione <strong>Fogli</strong> <strong>Campostrini</strong><br />
proveniente dalla fonologia, quanto è rappresentato nel discorso letterario ovvero<br />
linguistico – così come le unità di significato stesse – costituirebbe un’oggettività vuota e<br />
solo puramente intenzionale.<br />
Oltre alla fondamentale funzione di manifestare le unità di significato, la seconda<br />
essenziale funzione della fonologia di Ingarden sembra proprio essere quella intuitiva, che<br />
connette quanto è rappresentato nel discorso con la realtà dei limiti contestuali e<br />
propriamente fonologici. Con questa importante seconda funzione diventa ormai chiaro <strong>il</strong><br />
motivo per cui ho voluto introdurre la nozione apparentemente strana di “fonologia<br />
effettiva”. Ora, è in un terzo senso, diverso dai due precedenti già citati, che potremmo<br />
ancora chiamare “espressiva” questa funzione intuitiva della fonologia di Ingarden – e qui<br />
la indicherò come “espressiva3”.<br />
5. La triplice espressività della fonologia di Ingarden<br />
La fonologia semantica di Ingarden ne L’opera d’arte letteraria, nelle sue intenzioni<br />
programmatiche e nel suo funzionamento effettivo, è caratterizzata dalle due principali<br />
funzioni di manifestare le unità di significato e di fornire un contenuto intuitivo a quanto è<br />
rappresentato nel discorso finzionale. In accordo con queste due funzioni e con quanto ho<br />
detto fin qui, propongo di chiamare la fonologia di Ingarden “espressiva” in tre diversi<br />
sensi. Spiegare questi tre diversi sensi della relazione “espressiva” non solo è ut<strong>il</strong>e per<br />
riassumere l’analisi condotta, ma è anche essenziale per descrivere come <strong>il</strong> rapporto tra<br />
semantica e fonologia sia articolato in modo ricco, e sempre senza alcun riferimento<br />
diretto a una mediazione sintattica e/o morfologica.<br />
1) WW esprimono1 fenomenologicamente le unità di significato: essi sono le<br />
espressioni1 (Ausdrücke) non signitive, non indicative e non (esternamente)<br />
referenziali delle unità di significato, nella misura in cui sono i portatori di tali<br />
unità. In questo senso, l’effettiva strutturazione delle unità di significato determina<br />
la strutturazione di WW. La fonologia esprime1 direttamente la semantica.<br />
2) WW esprimono2 solo foneticamente (non fonologicamente) gli stati psicologici del<br />
parlante attraverso <strong>il</strong> materiale sonoro che è necessariamente co-occorrente ma<br />
irr<strong>il</strong>evante per WW. Queste espressioni2 solo fonetiche sono, in un certo senso, dei<br />
“derivati” dei WW che esprimono1 le unità di significato. La fonologia esprime2<br />
indirettamente la psicologia attraverso la fonetica necessariamente legata alla<br />
fonologia.<br />
3) WW esprimono3 intuitivamente gli oggetti e le esperienze del parlante (mettendo<br />
chi ascolta in connessione diretta con questi oggetti ed esperienze,<br />
indipendentemente dallo stato effettivo del parlante), nei limiti del contesto di una<br />
comunità linguistica e nei limiti delle specifiche qualità fonetico-fonologiche degli<br />
Rivista online della <strong>Fondazione</strong> <strong>Centro</strong> Studi <strong>Campostrini</strong> ‐ Verona – Italy<br />
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