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Vol. 4 – Anno 2012 – Numero 4 La realtà della finzione <strong>Fogli</strong> <strong>Campostrini</strong><br />

realtà”, in cui ogni lettore può instaurare una diversa relazione interpretativa con la realtà<br />

rappresentata, costituisce un processo di attualizzazione dei caratteri (reali e ideali) che<br />

potenzialmente essa contiene.<br />

2. L’anatomia dell’opera letteraria<br />

L’opera d’arte letteraria non costituisce allora una questione meramente di critica o<br />

estetica letteraria, bensì pone una serie di questioni di carattere teorico che attraversano<br />

in modo specifico diverse discipline – dalla linguistica all’estetica alla fenomenologia – con<br />

cui Ingarden si confronta a più livelli con un ricco apparato di riflessioni e ricostruzioni<br />

critiche. Nella parte centrale de L’opera d’arte letteraria Ingarden descrive <strong>il</strong><br />

funzionamento dinamico dell’opera letteraria non soffermandosi su questioni di merito,<br />

bensì indagando la struttura profonda e complessa della finzione, di cui l’opera letteraria<br />

rappresenta l’esempio più <strong>completo</strong>. Mentre è nella prima parte dell’Opera che Ingarden<br />

affronta questioni di metodo. Tra queste mi preme ricordare come l’indagine di Ingarden,<br />

almeno in un primo tempo, non sia rivolta a definire <strong>il</strong> valore estetico di un’opera<br />

letteraria. La questione generale dell’Opera non è elaborare un criterio del giudizio<br />

estetico bensì analizzarne la struttura, quella che Ingarden chiama l’«anatomia» 2 , vale a<br />

dire la complessità strutturale dell’opera. La sua prospettiva, invece che essere in primo<br />

luogo interessata a questioni prettamente ontologiche, in cui spiegare cosa sia un’opera<br />

letteraria, è rivolta agli aspetti funzionali dell’opera stessa. In questa prospettiva <strong>il</strong> metodo<br />

fenomenologico, impiegato da Ingarden, mira a una visione sistematica delle molteplici<br />

funzioni che si dispiegano in una struttura a strati dell’opera d’arte letteraria. Questa<br />

struttura stratificata costituisce quella che Ingarden chiama la «dinamica interna» 3<br />

dell’opera. L’opera letteraria costituisce un insieme (più o meno armonico) di strati che si<br />

distinguono per la loro materia e per la loro funzione. Gli strati individuati da Ingarden<br />

sono quattro: 1) lo strato dei “suoni di parola” e quello delle “formazioni sonore”; 2) lo<br />

strato delle “unità di significato”; 3) lo strato degli “oggetti rappresentati”; 4) lo strato<br />

degli “aspetti schematizzati”.<br />

2.1. Lo strato dei suoni di parola e quello delle formazioni sonore<br />

La prima sintesi tra aspetti ideali e reali è quella dello strato sonoro-linguistico al cui<br />

interno si distingue tra materiale sonoro e senso. Questo strato da un lato costituisce per<br />

così dire l’involucro esterno dell’opera, dall’altro permette l’espressione del significato che<br />

è ogni volta un’attualizzazione degli aspetti potenziali del suono. L’idea del materiale<br />

sonoro come Träger, portatore del significato è la prima struttura materiale che permette<br />

2 L’opera d’arte letteraria cit., p. 58.<br />

3 Ibid., p. 419.<br />

Rivista online della <strong>Fondazione</strong> <strong>Centro</strong> Studi <strong>Campostrini</strong> ‐ Verona – Italy<br />

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