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Vol. 4 – Anno 2012 – Numero 4 La realtà della finzione <strong>Fogli</strong> <strong>Campostrini</strong><br />

chiaro che le condizioni di espressione piena del verbo possono essere soddisfatte solo<br />

all’interno di un’unità proposizionale: di questa ci occuperemo nell’immediato prosieguo.<br />

Al §19 Ingarden si occupa di definire La caratteristica generale della proposizione, come<br />

recita <strong>il</strong> titolo. Ingarden suddivide l’analisi in tre punti:<br />

1. Ciò che la proposizione è in se stessa;<br />

2. Ciò che essa apporta puramente in se stessa, in quanto oggettività costruita in<br />

modo particolare;<br />

3. Le funzioni che essa svolge per gli individui psichici 46 .<br />

Di questi tre punti ci interesseremo solo del primo, essendo <strong>il</strong> più pertinente rispetto<br />

all’analisi che stiamo svolgendo.<br />

La prima definizione che troviamo di proposizione è la seguente: «la proposizione, così<br />

come le singole parole, sono formazioni a due strati, poiché bisogna distinguervi: a) lo<br />

strato sonoro-linguistico e b) <strong>il</strong> contenuto di senso» 47 . Il significato, <strong>il</strong> contenuto di senso,<br />

non basta a costituire una parola o una proposizione; perché queste due oggettività<br />

esistano è necessario che lo strato del significato sia impresso, per così dire, sul materiale<br />

sonoro-linguistico, che lo rende percepib<strong>il</strong>e. Con le parole e le proposizioni si giunge<br />

dunque a una prima realtà stratificata; una realtà che a partire dalla proposizione (e<br />

rimanendo su di essa soltanto) porta però già sulla soglia dell’intera complessità dell’opera<br />

letteraria. Ma procediamo sulla traccia di Ingarden.<br />

Egli si concentra naturalmente sul contenuto di senso della proposizione, avendo già<br />

discusso le formazioni sonoro-linguistiche al §11 del capitolo IV ed essendo giunto alla<br />

conclusione che «esistono indubbiamente “suoni di parola” come figure unitarie e tipiche,<br />

ma non esistono in modo analogo “suoni di proposizioni”» 48 .<br />

46<br />

Ibid., p. 178.<br />

47<br />

Ibid.<br />

48<br />

Ibid., p. 105.<br />

Il contenuto di senso della proposizione è un’unità di senso funzionale-intenzionale che si<br />

costituisce in una pluralità di significati di parola come un tutto conchiuso. I significati vi<br />

entrano come parti costitutive, ma non per questo tale unità si riduce a una semplice<br />

somma o molteplicità di significati, essendo invece un’oggettività nuova rispetto ad essi,<br />

provvista di qualità proprie. Ma poiché essa si costituisce proprio di significati di parola, è a<br />

questi che deve una serie di sue proprietà. Innanzitutto si tratta di un’unità intenzionale,<br />

ossia che mira a qualcosa di essenzialmente diverso da sé, oltre se stessa. Tuttavia <strong>il</strong> modo<br />

in cui essa mira oltre a sé è diverso da quello che si ha nelle parole isolate. Del resto […] è<br />

un’unità funzionale, poiché nel suo tutto esercita una funzione che risulta dalle funzioni dei<br />

significati di parola (o parole) che rientrano in essa. Più precisamente: la proposizione<br />

Rivista online della <strong>Fondazione</strong> <strong>Centro</strong> Studi <strong>Campostrini</strong> ‐ Verona – Italy<br />

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