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Vol. 4 – Anno 2012 – Numero 4 La realtà della finzione <strong>Fogli</strong> <strong>Campostrini</strong><br />
Per quanto riguarda la connessione tra W e l’unità di significato, Ingarden dice che tale<br />
connessione normalmente è arbitraria 37 . Questo è effettivamente chiaro nel caso del<br />
discorso scientifico o nel caso delle frasi idiomatiche ripetute automaticamente. In questi<br />
casi WW sono «“senza vita”, “morti”», laddove i significati sono assolutamente fissi,<br />
«chiari, univocamente determinati e in reciproco accordo» 38 . Ma nel contesto e a causa<br />
del contesto di una comunità linguistica a un momento dato, WW sono «“vivi” ed<br />
“efficaci”» 39 , e la connessione tra W e l’unità di significato non è arbitraria. È molto<br />
interessante capire questo funzionamento effettivo – ed efficace – dei WW che non sono<br />
arbitrariamente connessi con le unità di significato, dal momento che sa da un lato è su<br />
questo piano di effettività che la semantica mostra tutta la sua indeterminatezza, dall’altro<br />
è precisamente su questo piano che troviamo <strong>il</strong> modo di vedere non solo che W e l’unità<br />
di significato sono strettamente connessi, ma anche come esattamente lo sono. La prima<br />
frase della lunga citazione riportata sopra dice che essi sono connessi in una relazione<br />
“uno a uno”, ma non dice nulla su quale sia esattamente questa relazione. Sul piano del<br />
funzionamento effettivo i difetti dell’indeterminatezza semantica sono più pressanti ma<br />
forse anche immediatamente smussati dalla non arbitrarietà della connessione tra<br />
semantica e fonologia.<br />
La non arbitrarietà della connessione dipende direttamente dai limiti effettivamente<br />
imposti dal contesto di una comunità linguistica. Più precisamente, dipende dalla relazione<br />
intuitiva che in una data comunità linguistica WW hanno con gli oggetti e le esperienze<br />
del parlante – oggetti ed esperienze che possono trovare in WW un’occasione di<br />
manifestazione 40 . Tale relazione intuitiva non va confusa con la funzione espressiva2 delle<br />
parti materiali di WW di cui si è parlato. La relazione intuitiva tra WW e gli oggetti ed<br />
esperienze del parlante è una relazione essenziale per i WW che funzionano<br />
effettivamente in una data comunità linguistica, quindi è una relazione oggettiva nel<br />
quadro di una data comunità linguistica. Al contrario, la relazione espressiva2 tra alcune<br />
parti materiali di WW e <strong>il</strong> parlante è una relazione contingente per WW, e solo una<br />
relazione soggettiva in se stessa. L’analisi del funzionamento effettivo implica<br />
sprechenden ist. […] Die Wortlaute gewinnen dann einen neuen, ganz besonderen Charakter, vorwiegend<br />
emotionaler Art», Vom Erkennen des literarischen Kunstwerks cit., p. 18, n. 5.<br />
37<br />
Devo dire che sul piano del funzionamento effettivo della fonologia (vedi in particolare tutto <strong>il</strong> §10 de<br />
L’opera d’arte letteraria cit.), Ingarden preferisce parlare direttamente di “parole” (Wörter). Ma, come peraltro<br />
si può chiaramente desumere dal titolo del §10 (“Tipi diversi di Wortlaute e loro funzioni”), l’attenzione di<br />
questa parte delle sua analisi resta focalizzata su W. Naturalmente tutto l’interesse del piano di analisi del<br />
funzionamento effettivo di W sta nella stretta connessione che effettivamente intercorre tra W e <strong>il</strong> suo<br />
materiale sonoro – proprio nella misura in cui tale connessione è realizzata nella parola effettivamente parlata,<br />
la quale è una sorta di sintesi di W e del suo materiale sonoro.<br />
38<br />
L’opera d’arte letteraria cit., §10, p. 101 (LKW, p. 40).<br />
39<br />
Ibid., p. 102 (LKW, p. 40). Ingarden parla qui di linguaggio della «comunicazione diretta della vita<br />
quotidiana».<br />
40<br />
Cfr. Ibid., §10, pp. 102-103 (LKW, p. 41).<br />
Rivista online della <strong>Fondazione</strong> <strong>Centro</strong> Studi <strong>Campostrini</strong> ‐ Verona – Italy<br />
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