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Vol. 4 – Anno 2012 – Numero 4 La realtà della finzione <strong>Fogli</strong> <strong>Campostrini</strong><br />

rispetto allo scritto per analizzare quelle “formazioni linguistiche” (sprachliche Geb<strong>il</strong>de) che<br />

costituiscono la vera pasta di cui è fatta la letterarietà. Pertanto dovremmo dire, più<br />

correttamente, che L’opera d’arte letteraria studia tutti i più essenziali aspetti linguistici di<br />

un’opera d’arte che è linguisticamente configurata. L’opera d’arte letteraria è innanzitutto<br />

un saggio di f<strong>il</strong>osofia del linguaggio.<br />

All’interno del più ampio compito fenomenologico de L’opera d’arte letteraria –<br />

sostanzialmente volto alla soluzione della questione ontologica del realismo-idealismo<br />

della fenomenologia stessa – è interessante notare come solo un contesto di f<strong>il</strong>osofia del<br />

linguaggio sembra dare <strong>il</strong> buon esempio per superare la polarizzazione tra realismo e<br />

idealismo, così liberando lo specifico ambito ontologico della fenomenologia dalla<br />

restrittiva alternativa tra realismo e idealismo (e questo sarebbe già di per se stesso un<br />

risultato o un punto di partenza particolarmente intrigante per gli studi fenomenologici).<br />

L’opera d’arte letteraria non solo è un saggio di f<strong>il</strong>osofia del linguaggio molto ut<strong>il</strong>e per<br />

meglio comprendere la fenomenologia. Esso è anche un saggio fenomenologico di<br />

f<strong>il</strong>osofia del linguaggio; o, almeno, la sua architettura argomentativa presenta un primo<br />

cruciale momento “riduttivo” – nel senso della riduzione fenomenologica. Infatti, prima<br />

della vera e propria analisi dell’opera d’arte letteraria, Ingarden opera una serie di<br />

“riduzioni”, soprattutto nei primi due capitoli del saggio: egli chiarisce quali oggetti di<br />

analisi non sono pertinenti per l’indagine che si vuole condurre ne L’opera d’arte letteraria.<br />

Per esempio, l’opera d’arte letteraria non coincide con la pièce materiale di un’opera<br />

d’arte, e nemmeno con la singola opera d’arte. Inoltre, lo studio dell’opera d’arte letteraria<br />

non dev’essere limitato a quello della ricezione psicologica o dell’esperienza che si può<br />

fare dell’opera 6 . La principale preoccupazione che muove Ingarden in tutte queste prime<br />

“riduzioni” dell’oggetto di indagine è sempre l’eliminazione degli aspetti contingenti e<br />

soggettivi dall’opera d’arte letteraria – una preoccupazione tipica dell’approccio<br />

husserliano anti-psicologista. L’analisi dev’essere “ridotta” agli aspetti necessari e oggettivi<br />

dell’opera d’arte letteraria.<br />

Nell’ambito di tale descrizione oggettiva dell’opera d’arte letteraria, ne L’opera d’arte<br />

letteraria Ingarden isola quattro strati attraverso i quali può essere idealmente analizzata<br />

l’opera d’arte “letteraria ovvero linguistica”. La descrizione di ciascuno strato<br />

separatamente viola di fatto la fondamentale unità dell’opera d’arte stessa, a più riprese<br />

rivendicata, ma permette di vedere l’interrelazione «polifonica» 7 tra i quattro strati<br />

stampate) e visivamente lette, allora ci occuperemo soltanto più tardi delle parole scritte nel secondo senso<br />

(cfr. capitolo XIV)», L’opera d’arte letteraria cit., p. 92, n. 4 (LKW, §9, p. 31, n. 3). Sul primato del parlato<br />

sullo scritto Ingarden in questa nota fa riferimento a Waldemar Conrad, “Der ästhetische Gegenstand”,<br />

Zeitschrift für Ästhetik und allgemeine Kunstwissenschaft, III-IV, 1908.<br />

6 Per tutte queste esclusioni vedi L’opera d’arte letteraria cit., §§4-7.<br />

7 Si tratta di un’espressione di Ingarden. Naturalmente, come sarà presto chiaro in seguito all’enunciazione dei<br />

quattro strati che costituiscono la polifonia dell’opera d’arte letteraria, <strong>il</strong> significato del termine “polifonia” è qui<br />

radicalmente diverso da quello divenuto popolare attraverso la teoria del romanzo di Mikha<strong>il</strong> Bachtin.<br />

Rivista online della <strong>Fondazione</strong> <strong>Centro</strong> Studi <strong>Campostrini</strong> ‐ Verona – Italy<br />

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