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Appunti di Teoria dell'Informazione e Codici - Università di Palermo

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La Trasformata <strong>di</strong> Fourier Discreta 157<br />

Alla sequenza<br />

possiamo associare il polinomio:<br />

( ) (22.1.7)<br />

lo stesso possiamo fare per la sua DFT , ammesso che esista, definendo in<br />

modo analogo un polinomio ( ) <strong>di</strong> grado al più . Osservando le (22.1.4) ci<br />

ren<strong>di</strong>amo conto che risulta:<br />

( )<br />

( ) ( )<br />

(22.1.8)<br />

Dalle precedenti <strong>di</strong>scende che se allora ( ) ha come ra<strong>di</strong>ce, o, che è lo<br />

stesso, ha il polinomio<br />

su ( ) se qualche .<br />

tra i suoi fattori. Analoghe considerazioni possono farsi<br />

Consideriamo una sequenza non banale cui corrisponda un ( )<strong>di</strong> grado<br />

non maggiore <strong>di</strong> . Detto polinomio può avere al più ra<strong>di</strong>ci che<br />

qualora coincidessero tutte con le , comporterebbero l’annullamento <strong>di</strong> non più <strong>di</strong><br />

elementi della che conseguentemente avrebbe almeno elementi<br />

non nulli. Applicando la (22.1.5) possiamo facilmente concludere che è in realtà<br />

sufficiente che in una sequenza non banale siano nulli elementi consecutivi<br />

(modulo ), affinché la sequenza trasformata, o antitrasformata abbia almeno<br />

elementi non nulli.<br />

22.2 - DFT e co<strong>di</strong>ci ciclici<br />

Le considerazioni fatte dopo la (22.1.8) ci permettono <strong>di</strong> introdurre una<br />

definizione alternativa per i co<strong>di</strong>ci ciclici. Possiamo infatti affermare che<br />

Definizione 22.1<br />

Un co<strong>di</strong>ce ciclico ( ) è costituito dal sottoinsieme <strong>di</strong> la cui DFT si annulla in<br />

posizioni prefissate.<br />

La definizione appena data comporta ovviamente l’esistenza della DFT, deve<br />

esistere cioè un elemento <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne<br />

per<br />

⊗ , che consenta <strong>di</strong> calcolarla, ne <strong>di</strong>scende<br />

che deve essere un sottomultiplo <strong>di</strong> , cioè una ra<strong>di</strong>ce -esima dell’unità <strong>di</strong><br />

. Se vogliamo che le parole <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce abbiano la massima lunghezza l’elemento<br />

scelto per il calcolo della DFT dovrà essere primitivo. In questo caso avremmo<br />

. Il fatto che la Definizione 22.1 sia equivalente alla Definizione 19.1<br />

risulta evidente tenendo conto della (22.1.8) che ci permette <strong>di</strong> affermare che ogni<br />

polinomio <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ce costruito sulla base della Definizione 22.1 è multiplo <strong>di</strong> uno

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