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Appunti di Teoria dell'Informazione e Codici - Università di Palermo

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32 Capitolo - 4 - <strong>Appunti</strong> <strong>di</strong> <strong>Teoria</strong> dell’Informazione e Co<strong>di</strong>ci<br />

(E E ) che sta a significare che il manifestarsi <strong>di</strong> E non mo<strong>di</strong>ficherebbe<br />

l’incertezza su E .<br />

È anche opportuno sottolineare che (E E ) può assumere anche valori negativi,<br />

ciò da conto del fatto che il manifestarsi <strong>di</strong> E potrebbe rendere molto più incerto, se<br />

non impossibile il manifestarsi <strong>di</strong> E .<br />

4.2 - Concetto <strong>di</strong> Canale.<br />

Come già detto, un sistema <strong>di</strong> trasmissione ha la finalità <strong>di</strong> inviare un messaggio<br />

da un emissario a un destinatario in luoghi o tempi <strong>di</strong>versi. Per recapitare il messaggio,<br />

il sistema si gioverà <strong>di</strong> un mezzo trasmissivo che viene abitualmente chiamato canale.<br />

Il concetto <strong>di</strong> canale è piuttosto ampio, nel senso che esso può includere, a seconda<br />

delle necessità, o solo il mezzo fisico, ad esempio il solo doppino telefonico o un nastro<br />

magnetico, o anche tutto ciò che è compreso tra un microfono e un altoparlante.<br />

Nel caso ad esempio <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> trasmissione numerico modulato linearmente,<br />

si può pensare che il canale includa, modulatore, amplificatore RF, mezzo<br />

fisico, amplificatore d’ingresso, eventuale demodulatore a frequenza interme<strong>di</strong>a,<br />

demodulatore, filtri adattati e campionatori. In questo caso il canale accetterà in<br />

ingresso un numero complesso appartenente a una data costellazione e fornirà in uscita<br />

un numero complesso che in genere <strong>di</strong>fferisce da quello inviato per effetto del rumore e<br />

dei <strong>di</strong>sturbi introdotti dal mezzo e dagli apparati. Se decidessimo <strong>di</strong> includere nel<br />

canale anche il decisore, l’uscita del canale sarebbe si un punto della costellazione, ma<br />

come sappiamo non sempre lo stesso che si era inviato.<br />

Qui ci limitiamo a considerare canali <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>screto che sono caratterizzati da un<br />

alfabeto d’ingresso e da uno d’uscita , legati da un mapping aleatorio.<br />

In pratica non si lede la generalità se si pensano ingresso e uscita come una<br />

coppia <strong>di</strong> variabili aleatorie definite sullo stesso esperimento casuale.<br />

Se l’alfabeto d’ingresso e quello d’uscita hanno rispettivamente car<strong>di</strong>nalità ed<br />

e se e sono i rispettivi alfabeti, il canale è univocamente<br />

in<strong>di</strong>viduato quando sono note le seguenti dmp con<strong>di</strong>zionate:<br />

( | ) ( | ) (4.2.1)<br />

Risulta spontaneo pensare alle come agli elementi <strong>di</strong> una matrice con un<br />

numero <strong>di</strong> righe pari alla car<strong>di</strong>nalità dell’alfabeto <strong>di</strong> ingresso e un numero <strong>di</strong> colonne<br />

uguale alla car<strong>di</strong>nalità <strong>di</strong> quello d’uscita. Chiameremo matrice <strong>di</strong> transizione <strong>di</strong><br />

canale.

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