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Appunti di Teoria dell'Informazione e Codici - Università di Palermo

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Capitolo - 5<br />

CENNI DI TRASMISSIONE NUMERICA<br />

5.1 - Scenario <strong>di</strong> Riferimento.<br />

Al fine <strong>di</strong> introdurre il teorema <strong>di</strong> Shannon sulla co<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> canale, è opportuno<br />

introdurre alcuni concetti <strong>di</strong> trasmissione numerica.<br />

Come schema <strong>di</strong> principio del nostro sistema consideriamo una sorgente che<br />

emette lettere appartenenti ad un alfabeto <strong>di</strong> car<strong>di</strong>nalità finita N con una cadenza<br />

<strong>di</strong> lettere al secondo. La suddetta sorgente è connessa a un co<strong>di</strong>ficatore <strong>di</strong> sorgente<br />

( )<br />

che ogni secon<strong>di</strong> emette un M-messaggio ( ) che potremo<br />

( )<br />

pensare come il risultato <strong>di</strong> un esperimento casuale . piloterà un co<strong>di</strong>ficatore <strong>di</strong><br />

canale.<br />

( )<br />

Il co<strong>di</strong>ficatore <strong>di</strong> canale, o modulatore, ha il compito <strong>di</strong> associare ad ogni<br />

un segnale ( ) (<br />

ad energia finita, in<strong>di</strong>viduato da una funzione reale ) ( ), <strong>di</strong> durata<br />

non maggiore <strong>di</strong> , che verrà inviato sul canale, che qui supporremo AWGN (Ad<strong>di</strong>tive<br />

White Gaussian Noise), cioè un canale che si limita a sommare al segnale un processo<br />

stazionario Gaussiano bianco ( ), con densità spettrale <strong>di</strong> potenza bilatera costante ,<br />

o, che è lo stesso, con funzione <strong>di</strong> autocorrelazione ( ) ( ).<br />

Il ricevitore è chiamato, a fornire una stima dell’M-messaggio trasmesso, basandosi<br />

sul segnale ricevuto e, ove possibile, sulla conoscenza della statistica <strong>di</strong> sorgente.<br />

5.2 - Struttura del modulatore e del co<strong>di</strong>ficatore <strong>di</strong> sorgente<br />

Il set <strong>di</strong> segnali utilizzato dal co<strong>di</strong>ficatore <strong>di</strong> canale sopra citato ha car<strong>di</strong>nalità<br />

finita. Esso sarà pertanto contenuto in un sottospazio S K <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione<br />

dello spazio dei segnali a energia finita.<br />

Tramite la procedura <strong>di</strong> ortonormalizzazione <strong>di</strong> Gram-Smith potremo costruire<br />

quin<strong>di</strong> una base ortonormale per . Ogni segnale emesso dal modulatore si<br />

può quin<strong>di</strong> esprimere nella forma:<br />

S K<br />

∑ (5.2.1)<br />

La precedente suggerisce anche uno schema <strong>di</strong> principio per il co<strong>di</strong>ficatore <strong>di</strong><br />

sorgente che in sostanza associa a ogni sequenza <strong>di</strong> lettere emesse dalla<br />

sorgente il vettore<br />

che consente al co<strong>di</strong>ficatore <strong>di</strong> canale<br />

<strong>di</strong> generare a sua volta tramite la (5.2.1) il segnale da inviare sul canale.

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