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4.3.1 Sintesi e raccomandazioni - Biblioteca Medica

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8.1.2.1. Linguaggio comune<br />

E’ del tutto evidente che un linguaggio comune, esige, preliminarmente, basi formative<br />

comuni: pertanto, il gruppo di lavoro dovrà condividere le competenze di base in modo<br />

esteso e coerente con il ruolo esercitato da ciascuno nella “linea produttiva” di prestazioni ed<br />

attività relative all’IPB.<br />

8.1.2.2. Obiettivo del gruppo<br />

Un altro punto fermo preliminare deve essere l’esplicitazione e la chiara comprensione di<br />

quale sia l’obiettivo del gruppo : di solito, infatti, si tende ad oscillare in modo inconsapevole<br />

fra la riscrittura in sede locale della linea guida di riferimento e la formulazione di protocolli,<br />

laddove, viceversa, occorrerebbe avere ben presente che l’obiettivo prioritario è quello di<br />

mettere a punto percorsi diagnostico- terapeutici strutturati (ovvero, risultati degli adattamenti<br />

di linee guida alle situazioni locali, con le loro specifiche caratteristiche gestionali ed<br />

organizzative).<br />

8.1.2.3. Rapporti con i cittadini<br />

Un altro punto di forza nel percorso di implementazione in sede locale di linee guida è<br />

quello di lasciare una traccia divulgativa e periodicamente aggiornata del lavoro svolto,<br />

avendo cura di far sì che lo sforzo sia finalizzato anche ad assicurare un costante empowerment<br />

del cittadino ed una sua crescente partecipazione alle decisioni “diagnostiche” e terapeutiche:<br />

è esperienza comune che una buona comunicazione, un programma ben presidiato di iniziative<br />

mirate di educazione alla salute, ottiene risultati straordinariamente più efficaci rispetto<br />

ad iniziative isolate e circoscritte all’ambulatorio o al professionista di riferimento. Una comunicazione<br />

orientata a colmare il gap informativo fra struttura sanitaria-operatori della sanità e<br />

paziente, costituisce uno dei presupposti del consolidamento dell’assetto organizzativo<br />

gestionale con cui si intende dare risposta ad un bisogno sanitario. L’utilizzo di opuscoli<br />

informativi può essere di ausilio ma risulta scarsamente efficace se non accompagnato da un<br />

momento in cui il medico raccoglie le opinioni del paziente e gli propone l’intervento che<br />

meglio contempera l’efficacia con la sua sostenibilità (da intendersi come la disponibilità del<br />

paziente a sottoporsi puntualmente alle indicazioni ricevute). Occorre, quindi, evitare di<br />

commettere l’errore di ritenere che il processo clinico-assistenziale, nella sua continuità e nei<br />

suoi items possa essere oggetto di autoapprendimento, sia da parte dei colleghi che dei<br />

cittadini.<br />

8.1.2.4. Grado di specializzazione delle<br />

strutture: il caso del “Centro per l’I.P.B.”<br />

Occorre sforzarsi di non considerare risolto il problema della puntuale applicazione delle<br />

linee guida, creando sovrastrutture organizzative (ambulatori o centri dedicati): nella maggior<br />

parte dei casi l’elemento di maggiore criticità è il processo clinico, che non viene adeguatamente<br />

presidiato nei suoi input e negli output che produce. Lo sviluppo delle competenze<br />

specialistiche o super- specialistiche, infatti, non è di per sé un valore se crea colli di bottiglia,<br />

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