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121croce 105 , Gattorba 106 , aimero 107 e il castello di Montalto 108 . MentreGavi e Parodi furono governati direttamente dal comune diGenova 109 , i signori locali, vincolati dal vassallaggio, rimasero atassarolo 110 , ad aimero 111 e a Montalto 112 .105 corrisponde al bric La croce, presso Pratolungo inferiore: d. canaZZa cit., p.24, nota n. 59.106 Gattorba è presso Serravalle: L. taccHeLLa, Insediamenti monastici cit., p. 18.107 aimero è presso carrósio: a. OLiVieri, Serie dei Consoli del Comune diGenova, in Atti della Società Ligure di Storia Patria, i, 1858, p. 244.108 I Libri iurium della Repubblica di Genova citati, Vol. i/1, p. 376, n. 260.109 r. PaVOni, Organizzazione del territorio genovese nei secoli X-XIII, atti delconvegno “nuove fondazioni e organizzazione del territorio nel Medioevo”, in RivistaIngauna e Intemelia, nuova Serie, Xi, 1985 (ma uscito nel 1988), n. 1-3, pp. 5-12, allap. 11, note nn. 90 (Parodi) e 91 (Gavi), nonché p. 12, note nn. 96 e 97 (Gavi). Soltantonel 1223 il comune di Genova si accordò formalmente con i marchesi di Parodi, cheerano stati espulsi da quel luogo nel luglio del 1198 (cfr. V, nota n. 103): I Libri iuriumdella Repubblica di Genova citati, Vol. i/3, nn. 553-556.110 il 19 maggio 1198, a Genova, in Capitulo, ranieri, rainaldo Fulconis Mali,Soçopilus e Lantelmo, signori di tassarolo, donarono al dominus Vicario de Marliano,causidicus del podestà di Genova, a nome di questo comune, il castello di tassarolocon tutte le pertinenze e ne furono investiti in feudo, per loro e i consorti, dal suddettoVicario. i feudatari giurarono la fedeltà al comune di Genova tamquam boni vassallidomino suo, salvis fidelitatibus anteriorum dominorum: non sarebbero stati in facto autassensu quod Comune Ianue perdat castrum aliquod vel terram vel honorem, de hiis quehabet vel de cetero habebit aut forte acquisierit, et specialiter castrum Gavi et Taxarolii,e, se li avesse perduti, lo avrebbero aiutato a recuperarli; avrebbero consegnato il castellodi tassarolo, guarnitum et disguarnitum, a richiesta del podestà o dei consoli diGenova, avrebbero fatto pace o guerra a richiesta dei medesimi e avrebbero tutelatoIanuenses omnes et de Districtu Ianue et eorum bona et possessiones in strata et extrastratam. nel feudo erano compresi 100 soldi che i feudatari dovevano ricevere annualmente.erano presenti come testi Guglielmo Bucca, rolando Belmusti, Oberto de Mari,balduino di Morego, Filippo Baraterius, Guglielmo Picamilium, Guglielmo e ugoFornarius, Lanfranco cancelliere et alii quam plures: I Libri iurium della Repubblicadi Genova citati, i/1, p. 370, n. 256. nell’elenco dei vassalli del comune di Genova,compilato tra la fine del Xii secolo e la metà del successivo, sono attribuite dominis deTaxarolo, ad Sanctum Andream, libre V: ibidem, p. 346. il 9 gennaio 1224 il giuramentodi fedeltà per il castello di tassarolo fu prestato da Girardus de Taxarolio, RuffinusAscanius, Iohannes Runco, Willelmus de Runco, Manfredotus, Opicio, Willelmus, fratereius, Guidotus, Fredericus, Albertonus et Alamanus, i quali furono investiti in feudo daSpino di Soresina, podestà di Genova, de voluntate consiliatorum: ibidem, p. 372, n.257. a tassarolo con i signori coesisteva il comune il 2 ottobre 1205. infatti a tale data,a tassarolo, sub porticu ecclesie Sancti Nicolai de Taxarolio, adamo Pastore, sacerdotedi tale chiesa, Suzuspilus, Folco, raimondo, Gerardo e Stortus, seniores deTaxarolio, e i consoli Pietro Calzapulus e Guglielmo Gardellum, voluntate tociusCo silii et Comunis eiusdem loci, vendettero in alodium al monastero di rivalta

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