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166teggio, trisobbio, Morsasco, cremolino, bruceta, campale e cassi -nelle, ma li lasciò ai marchesi, sotto il controllo del fidato tommasoMalaspina, il quale, il 12 aprile 1278 ottenne l'autorizzazione a fortificareil poggio di Molare. Questa soluzione dovette essere accettatada Guglielmo Vii, che, divenuto nel maggio 1278 signore dei confinanticomuni di acqui, alessandria e tortona, il 20 ottobre dellostesso anno aderì a un accordo stradale che riconosceva Ovada aGenova, la quale per i prossimi cinque anni rendeva obbligatorio ilpercorso alessandrino come continuazione della strata della ValPolcevera per Fiacone, Voltaggio, Gavi e capriata e come continuazionedella strata Voltri-Ovada, con l'eccezione degli astigiani edegli altri che usavano la strata di Savona, dei tortonesi, che per ibeni prodotti nel proprio territorio e destinati al mercato genovese,nonché per le merci genovesi destinate soltato al mercato tortonese,potevano usare la strata Pontedecimo-Valle Scrivia, e dei Parmigianie degli altri che usavano la strata della Val bisagno 45 .i buoni rapporti tra Genova e il marchese Guglielmo Vii diMonferrato si conservarono fino al luglio del 1284, ma iniziarono aguastarsi poco dopo e il 9 giugno 1288 Genova aderì alla lega istituitacontro di lui da Milano, Pavia e altri comuni. L'anno successivo,durante la guerra contro il marchese di Monferrato, Genova effettuòaltri acquisti in Val d'Orba, ma, data la situazione, anche sullasinistra del fiume. il marchese enrico del bosco aveva lasciato un'unicafiglia: Guerriera, la quale, oltre alla quota paterna (1/8), ereditòla metà della quota di suo zio Leone, fratello del padre (1/16). il 5luglio 1289 il marchese Leone di Ponzone, come procuratore di suamoglie Guerriera, per 2.000 lire genovesi vendé al comune di Geno -va più di 3/16 di Ovada e 3/8 di Molare, 3/16 di cassinelle, di Mor -bello, di campo, di Masone e di tagliolo, i diritti su cremolino e piùdi 3/32 del bosco e di tutto il territorio tra Ovada, l'Orba, la Stura, laMontata della Stura e il giogo della Podesteria di Voltri, nonché tuttii diritti del defunto marchese enrico del bosco e metà dei diritti deldefunto marchese Leone del bosco, con l'esclusione di quelli su Uxe -cium (belforte). Poiché, tranne che per Ovada, il suo bosco e Molare,negli altri luoghi Guerriera vendé la metà del quarto toccato al suo45 r. PaVOni, Il tramonto di una dinastia marchionale cit., pp. 149 e 150.

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