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2ceriolo 4 , alla cascina chiappona 5 e, nel territorio di acqui, in localitàMarchiolli (sulla destra della bormida, di fronte alla città) 6 .nell'età del bronzo Finale (circa 1100-850 a. c.), quando si definironoi caratteri etnici delle popolazioni italiane 7 , sorse presso la con-4 alcuni reperti datati dall’età del bronzo Medio all’età del Ferro e altri all’etàromana, questi e quelli in siti distinti e distribuiti in un’area di circa due ettari su un terrazzofluviale alla destra della bormida, presso la confluenza nel tanaro; i reperti romanida un insediamento “situato lungo il percorso di un asse decumano della centuriazionedi tortona”: S. FinOccHi-M. VenturinO GaMbari, Alessandria, fraz. Castelceriolo,loc. Rio Sambuy. Insediamento preistorico e romano, in Quaderni della SoprintendenzaArcheologica del Piemonte, 7, 1988, p. 45.5 urna funeraria contenente corredo in bronzo: F. M. GaMbari, Gli insediamenti ela dinamica del popolamento nell’età del Bronzo e nell’età del Ferro cit., p. 133. Sulcopricaviglia in bronzo, caratteristico del costume femminile della cultura dei tumulioccidentale, cfr. r. c. de MariniS, La metallurgia dell’antica e media età del Bronzo inPiemonte, in Archeologia in Piemonte, i, La preistoria cit., pp. 157-186, alla p. 181. ilsito della cascina chiappona fu frequentato anche nel neolitico Medio-recente: M.VenturinO GaMbari, Forme e dinamiche degli insediamenti umani nel Neolitico enell’Eneolitico, in Archeologia in Piemonte, i, La preistoria cit., pp. 101-121, alla p.114.6 M. VenturinO GaMbari, La preistoria nella media valle Bormida, in MuseoArcheologico di Acqui Terme. La città, a cura di e. Zanda, alessandria, 2002, pp. 25-28,alla p. 27.7 La cultura di canegrate (Xiii secolo a. c.) “appare limitata al Piemonte nordorientale,almeno fino al biellese, mentre a sud del Po e in particolare lungo il bacino deltanaro la facies alba-Solero mostra la continuità della facies precedente con l’elaborazionedi forme ceramiche differenziate a fianco di tipologie metallurgiche che comprovanoassolutamente l’unitarietà dell’ambito macroculturale dell’italia nordoccidentale.Sembra dunque profilarsi con ogni evidenza un fenomeno particolare all’interno dellaprotostoria italiana e cioè l’inizio della differenziazione delle suddivisioni etniche che siritrovano nell’età del Ferro già prima dell’età del bronzo finale, che rappresenta in generela fase di formazione dei gruppi etnici dell’italia antica”. infatti “nell’età del Ferroappare ormai compiuto il processo di individualizzazione di alcune partizioni territoriali,che produce una effettiva articolazione del territorio piemontese che può essere diviso intre ambiti. a sud del Po la «Liguria interna» appare organizzata intorno alle vie di collegamentoin senso est-ovest, in particolare il corso del tanaro e dei suoi affluenti di sinistra,e ai valichi appenninici verso la costa. Le province di Vercelli, novara e Verbaniarappresentano l’area piemontese della «cultura di Golasecca», stretta intorno alle vienord-sud del sistema ticino-Verbano e del parallelo agogna-cusio-toce. Le province ditorino e biella appartengono a un terzo raggruppamento, organizzato intorno alle vie dicollegamento ai valichi della Valle d’aosta e della valle di Susa, e definibile provvisoriamente«areale taurino-salasso», riconoscibile più per l’assenza delle tipiche necropoligolasecchiane e la precoce comparsa del rito inumatorio”: F. M. GaMbari, Gli insediamentie la dinamica del popolamento nell’età del Bronzo e nell’età del Ferro cit., pp. 135 e 137.

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