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50secolo: nel 945 Urba (casal cermelli), Frugarolo e bosco (Maren -go) 4 , nel 1228 la pieve del Lemme 5 , anche se certamente preesisteva 6 ,irreperibili, il Pesce affermò che si trattasse della più antica parrocchiale di Ovada, mala chiesa è citata soltanto dal 1286 e soprattutto nella sua forma attuale, databile al XViiisecolo, non presenta “alcuna struttura architettonica che possa risalire a epoca medievalené conserva, purtroppo, alcun pezzo scultoreo ascrivibile a tale epoca o a età anteriore”:S. rePettO, Le Chiese di S. Maria, S. Martino e S. Gaudenzio ad Ovada, in Urbs.Silva et flumen, XVi/2, 2003, pp. 127-135, alle pp. 134 e 135; cfr. anche G. PiPinO, Iritrovamenti archeologici di Epoca Romana cit., p. 98. invece G. PiStarinO cit., pp. 4e 5, ha stabilito una forzata analogia tra San Gaudenzio-Santa Maria di Ovada e SanPietro (presunta cattedrale primitiva: cfr. iii, nota n. 2)-Santa Maria di acqui e ha suppostoche San Gaudenzio fosse la pieve di Ovada, anteriore alla prima menzione dellocus et fundus nel 991 (cfr. iV nota n. 32), sebbene non fosse l’originaria plebs civitatis(?) perché non “intitolata alla Vergine, ma ad un santo vescovo”.4 L’8 maggio 945 Giseprando, vescovo di tortona, donò ai canonici della propriacattedrale di San Lorenzo e Sant’innocenzo in Urba, Bosco et Filigariolo, sub integritate,in Laco Scuro vel ubicumque aut undecumque ad predictas plebes mobile atqueinmobile, vivens sive vita carens pertinere videtur, nonché il districtum et quicquid iurisin predictis rebus, intus vel foris, de liberis sive famulis nobis pertinere videtur: F.GabOttO e V. LeGé, Le carte dell' <strong>Archivio</strong> Capitolare di Tortona (Sec. IX-1220),bSSS, XXiX, Pinerolo, 1905, p. 4, n. iii. il 14 giugno1196 l’arcidiacono della chiesaMilanese sentenziò che la chiesa monastica di San Giacomo di bosco, dipendente dall’abaziadi Grazzano, rispettasse i diritti pievani di San Pietro: L. taccHeLLa,Insediamenti monastici delle Valli Scrivia, Borbera, Lemme, Orba e Stura, SocietàStorica del novese, novi Ligure, 1985, pp. 82 e 83. Secondo il catalogo redatto nel 1523da Gian domenico Zazi, vescovo di tortona, ove mancano i sacerdoti non soggetti alcenso, il piviere di San Pietro di bosco comprendeva la chiesa di Santa Maria diFresonara, di Sant’andrea di basaluzzo e di Santa Maria di bramo (Santa Maria e Sanbartolomeo di basaluzzo?): r. PaVOni, I più antichi documenti per la storia diBasaluzzo, in Rivista di Storia Arte Archeologia per le Province di Alessandria e Asti,cXiV.1, 2005, pp. 61-83, alla p. 71, nota n. 31.5 Prima del 1307 la pieve di Santa Maria del Lemme fu trasferita a San Giacomo diGavi: a. FerrettO, I Primordi e lo sviluppo del Cristianesimo in Liguria ed in particolarea Genova, in Atti della Società Ligure di Storia Patria, XXXiX, 1907, pp. 669 e 670.6 almeno nel 1143, quando la chiesa di San remigio di Parodi, confermata il 13aprile di tale anno dal papa innocenzo ii all’abazia di castione (cfr. iV, nota n. 55), erasoggetta per la cura d’anime alla pieve del Lemme secondo l’inchiesta del 1228. nelbasso Medioevo il piviere di Santa Maria del Lemme comprendeva la baxilica di Sanniccolò di tigliano (capriata), appartenente al monastero genovese di San Siro (cfr. Vi,nota n. 3), la chiesa di San Pietro di capriata, la chiesa di Sant’innocenzo in Stolva(castelletto d’Orba Superiore, presso torre buzzi), appartenente al monastero di SanFruttuoso di capodimonte (cfr. iV, nota n. 36), la chiesa di Santa Maria di tramontana,le chiese di Parodi: la cappella del castello, il monastero di San remigio, appartenenteall’abazia di castione (cfr. iV, nota n. 55), e Santo Stefano, la chiesa o le chiese di SanMarziano e San Pietro di bosio, la chiesa del castello di Gavi, il monastero—chiesa diSant’eusebio di Gavi, appartenente all’abazia di castione (cfr. iV nota n. 54), la chiesadi San Giacomo di Gavi, la chiesa di Santa Savina di Valle (presso la cascina leColombare), appartenente al monastero genovese di Sant’andrea della Porta, le chiese

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