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Archivio Storico PDF - archiviostorico.net

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8Ferro (secoli iX-Vi circa) 17 .il centro commerciale di Villa del Foro scomparve intorno al 470forse a causa di un cambiamento climatico che determinò maggiorepiovosità e inondazioni improvvise, ma già pochi anni prima l'assenzadi manufatti importati e la contemporanea presenza di fibuletardo-hallstattiane e di ceramica grossolana di tipo antico La tènepotrebbero indicare che contribuì l'insicurezza conseguente all'arrivodi bellicosi gruppi celtici transalpini 18 . La situazione peggiorò nel iVsi costruì una propria chiesa: Santa Maria assunta, ricordata per la prima volta il 6 settembre1285 e destinata a sostituire la primitiva parrocchia: G. PiStarinO, Premessa storicasu Trisobbio-tarsobi cit., pp. 57-59, 62 e 63. L’esempio di trisobbio mostra i limitidella teoria delle “strutture territoriali” elaborata da Saverio Muratori e applicataall’appennino Ligure da Matteo Ottonello, ma contemporaneamente, se sorretta da unaadeguata storicizzazione, gli utili spunti di ricerca che può fornire.17 non sono anteriori alla Seconda età del Ferro (475-375 a. c.) l’insediamento dirocca Grimalda (cfr. i, nota n. 36), la stazione estiva dei Praxelli (cfr. i, note nn. 37-40)e le sepolture di casal cermelli (cfr. ii, nota n. 31).18 F. M. GaMbari, Gli insediamenti e la dinamica del popolamento nell’età delBronzo e nell’età del Ferro cit., p. 143, IDEM, Il quadro archeologico cit., p. 101, e F.M. GaMbari-M. VenturinO GaMbari, La medio-tarda età del Ferro (VII-II secolo a.C.) nella Liguria interna, in Ligures celeberrimi citati, pp. 29—48, alle pp. 32-38. uninsediamento ridotto dovette tuttavia sopravvivere perché una dracma d’argento padanadi imitazione massaliota, del tipo “leone scorpione”, datata al iii secolo a. c., è stata rinvenutaa San damiano di Villa del Foro, “area che ha restituito anche ceramica decontestualizzatadella tarda età del Ferro”: F. bareLLO, La mo<strong>net</strong>azione preromana nelPiemonte meridionale, in F. bareLLO-e. a. arSLan, Mo<strong>net</strong>azione preromana nellaLiguria interna, in Ligures celeberrimi citati, pp. 117-126, alla p. 119. Secondo F. M.GaMbari, L’etnogenesi dei Liguri cisalpini cit., pp. 25 e 26, nel V secolo “si assiste aun progressivo abbandono delle principali pianure della Liguria interna. Probabilmentein questo momento sono già attive anche in cisalpina bande di guerrieri che viaggianoin cerca d’ingaggio e non rifuggono da piccole azioni di saccheggio dei centri liguri diridotte dimensioni”, mentre “è del 480 la prima sicura attestazione, archeologica e letteraria,di mercenari liguri (con armamento di tipo celtico) nelle file cartaginesi alla battagliadi imera. Sono questi elementi di mobilità e di alterazione della dinamica insediativai fattori che impediscono probabilmente il compimento dei processi di formazionedelle culture liguri della prima età del Ferro. diversamente dall’areale golasecchiano,fortemente strutturato e caratterizzato tanto da poter di fatto superare e assorbirelo stanziamento di ridotti gruppi gallici evolvendo nella seconda età del Ferro nellacomunità statale degli insubri, la più potente dell’italia nord-occidentale”, “i gruppidella Liguria interna, più strutturalmente dipendenti da una rete territoriale e commercialeimpostata dai centri etruschi, debbono ricominciare nel V secolo, dopo un consistenteabbandono delle fasce più esposte della pianura, processi di crescita delle comunità,organizzazione del popolamento e costruzione della rete economica, sostituendoanche in parte il modello di riferimento culturale, in cui assumeranno un sempre

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