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81te diversi a seconda dei ceti: i vassalli nobili, che risiedevano neicastelli loro infeudati 60 , dovevano prestazioni militari e giurisdiziogovernodi Alessandria cit., p. 32, nota n. 121. Secondo il trattato del 10 maggio 1171i marchesi di Parodi avrebbero fatto giurare entro un mese a omnes homines de Palodo,tra i 16 e i 70 anni, la fedeltà al comune di Genova, contro chiunque, anche contro sestessi se non avessero rispettato il trattato: r. PaVOni, Ancora sull’origine dei marchesidi Gavi cit., p. 33, nota n. 44. il 22 novembre 1180 i marchesi del bosco liberarono ibellingeri, propri feudatari di Ponzano, e i paisani dello stesso luogo da tutti gli obblighiverso di sé, tra i quali la fedeltà, e li trasferirono a favore del comune di alessandria(cfr. iV, nota n. 64). il 10 settembre 1181 i signori di Montemarzino, con l’autorizzazionedei marchesi di Gavi, propri superiori feudali, consegnarono al podestà e ai consolidi tortona il proprio castello con i relativi diritti, tra i quali le fidelitates paisanorumipsius loci (cfr. iV, nota n. 61).60 certamente signori infeudati di castelli non compaiono nella zona circostante laVal d’ Orba prima del Xii secolo (cfr. iV, nota n. 58), ma i marchesi Obertenghi ealeramici avevano numerosi castelli dalla seconda metà del X secolo (Volpedo il 6 aprile971: cfr. iV, nota n. 12), Gavi, capriata (d’Orba), Piasano e carpe<strong>net</strong>o (questi quattroil 18 aprile 973: cfr. iV, note nn. 15, 19, 22 e 23), Piana (crixia, il 4 maggio 991: cfr. iV,nota n. 34), Urba (cascina la torre di casal cermelli, nel 1016: r. PaVOni, I marchesidel Bosco tra Genova e Alessandria cit., p. 7 nota n. 8), Sezzádio (nel 1064-7: cfr. piùavanti in questa nota), Precipiano, Grondona, Gattorba, Montemarzino e nazzano (18marzo 1081: cfr. più avanti in questa nota), bosco (Marengo nell’Xi secolo: cfr. iV, notan. 40). Pertanto già allora questi castelli dovevano essere affidati a loro fedeli. infattiGaidaldo, conte di acqui e signore di Sommariva (sulla destra della Scrivia, di fronte aSerravalle), aveva diritti sul vicino castello di Precipiano, ove tra il marzo e l’aprile1017 concesse ad fictum un massaricium sito a Monte Moro, presso Marcarolo, e il 18marzo 1081 una vendita fittizia fu effettuata dal marchese Guido chierico, probabileautore dei marchesi di Gavi, i quali avevano l’avogaria del monastero di Precipiano,cosicché Gaidaldo doveva essere feudatario degli Obertenghi; inoltre Gaidaldo era unodegli antenati del consorzio di Sommariva, i cui componenti erano feudatari dei marchesidi Parodi e dei marchesi del bosco; infine Gaidaldo era in relazione anche con glialeramici di Sezzádio perché quegli, il primo gennaio 1017, donò, con esecuzione dopola propria morte, il suddetto manso di Monte Moro al monastero genovese di San Siro,stando in loco Tramuntana, ove il 29 agosto 1064-7, nel castello di Sezzádio, quei marchesidonarono al medesimo monastero la propria porzione di due massaricie: cfr. V,note nn. 38-48, r. PaVOni, Ancora sull’ origine dei marchesi di Gavi cit., pp. 60-63, eIDEM, I più antichi documenti per la storia di Basaluzzo cit., p. 74. alla fine dell’ Xisecolo i signori di Figino, da uno dei quali derivarono i signori di Montalto(Montaldero), erano vassalli del marchese alberto Rufus e di suo figlio ugo, marchesedi corsica, avi dei marchesi di Parodi: r. PaVOni, La signoria territoriale del vescovodi Acqui cit., p. 395, nota n. 67.

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