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66il territorio, ove fu distrutta l'abazia del Salvatore di Giusvalla 6 , la piùantica e importante della Val bormida 7 . Per fronteggiare questaminaccia, ma anche per aggiustare i rapporti di forza nel contestodella lotta per la corona italiana, nel 950 - 51 berengario d'ivrea,allora eletto re d'italia, perfezionando provvedimenti avviati dal suopredecessore ugo, nominò tre nuovi marchesi 8 , due dei quali:aleramo, il capostipite degli aleramici, e Oberto, il capostipite degliObertenghi, avendo giurisdizione rispettivamente sul comitato diacqui e sul comitato di tortona, le circoscrizioni carolingie che confinavano,come le relative diocesi, in Val d'Orba 9 , contribuirono certamenteal consolidamento e al progresso della ripresa già iniziata.Per il primo restano testimonianze esplicite. nel 958 - 61 il marchesealeramo ottenne dai re berengario ii e adalberto l’autorizzazionead aprire mercati sulle proprie terre e il 23 marzo 967, dall'imperatoreOttone i, tutte le curtes abbandonate o in decadenza site tra iltanaro, l'Orba e lo spartiacque marittimo 10 . Mancano attestazionicosì esplicite per il marchese Oberto, ma sue erano le curtesdell’italia Settentrionale rivendicate il 18 aprile 973 dall'aldobrandescoLamberto, il cui padre: il conte ildebrando iii, aveva sostituitonell’ufficio marchionale il suddetto Oberto, deposto dai reberengario ii e adalberto, ma reintegrato in seguito alla vittoria definitivadi Ottone i 11 . erano le curtes di Volpedo 12 , alzano (Scrivia) 13 ,6 cfr. iV, nota n. 30.7 i suoi possessi arrivavano a nord-est sino a Sezzádio e, in Val d’Orba, sino atreonzo e a Ovada (cfr. iV, note nn. 31-33).8 Sui quali cfr. r. PaVOni, Liguria medievale cit., pp. 174-182.9 cfr. iii, note nn. 37-42. Sulla coincidenza tra diocesi e comitato in etàcarolingia cfr. r. PaVOni, Liguria medievale cit., pp. 156-161.10 r. PaVOni, Liguria medievale cit., pp. 178-181.11 F. GabOttO, Per la storia di Tortona nell'età del Comune, bSSS, XcVi, 2 voll.,torino, 1922 e 1923, ii, p. 201, n. V, Codex diplomaticus Amiatinus, a cura di W. KurZe,4 voll., tübingen, 1974-1998, ii, p. 9, n. 203, G. rOSSetti, Società e istituzioni nei secoliIX e X: Pisa, Volterra, Populonia, in Atti del 5° Congresso internazionale di studi sull’altomedioevo, Lucca, 3-7 ottobre 1971, centro italiano di studi sull’alto medioevo,Spoleto, 1973, pp. 209-338, alle pp. 308-310, e S. M. cOLLaVini, «Honorabilis domuset spetiosissimus comitatus». Gli Aldobrandeschi da “conti” a “principi territoriali”(secoli IX-XIII), Studi Medioevali collana diretta da c. ViOLante, Pisa, 1998, pp. 79-82.

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