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52rocca Grimalda nel 1286 10 e Santa Maria di campale nel 1156 11 ,nella diocesi di acqui 12 . inoltre, a causa del calo demografico, la Val10 La pieve, di cui resta l’abside e parte della parete di fondo, si trova su un’alturasulla via di carpe<strong>net</strong>o, tra treonzo e rocca Grimalda, presso l’attuale cimitero, ed eraintitolata a san Pietro nel 1347: P. Piana tOniOLO, La pieve di Rocca Grimalda (Storiadi una “scoperta”), in Rivista di Storia Arte Archeologia per le Province di Alessandriae Asti, cXiii.1, 2004, pp. 211-224, la quale ha supposto che fosse una fondazione longobardadell’Viii secolo, connessa con il castello di treonzo (cfr. iii, note nn. 44), masi tratta soltanto di un’ ipotesi. L’odierna parrocchia di rocca Grimalda, sita nella partesud—est del borgo, è intitolata a san Giacomo Maggiore, ma in precedenza a sanGiovanni battista e con tale titolo è citata per la prima volta nel 1577; sono databili alXiV secolo i resti delle murature della chiesa medievale, che aveva un’abside rettangolare,come la chiesa di tiglieto (cfr. la nota seguente): S. rePettO, RoccaGrimalda-Chiesa di San Giovanni Battista, e e. MarcHeLLi, La chiesa parrocchiale diRocca Grimalda fonti per la ricerca e la valorizzazione, entrambi i contributi in Urbs.Silva et flumen, XViii/4, 2005, rispettivamente alle pp. 222 e 223 e alle pp. 224-231.invece P. Piana tOniOLO cit., p. 216, ha supposto che la chiesa parrocchiale di SanGiovanni battista fosse stata edificata nei primi decenni del XV secolo con il contributoeconomico dei trotti, i signori del luogo.11 La pieve di campale è compresa tra quelle confermate il 12 novembre 1156 alcapitolo dei canonici di acqui dal papa adriano iV (plebem de Campali et decimam eiusdemloci): r. PaVOni, Le carte medievali della Chiesa d'Acqui, collana Storica di Fontie Studi diretta da Geo Pistarino, n. 22, Genova, 1977, p. 85, n. 28. Soltanto una ipotesiindimostrabile è la continuità della pieve di campale con il presunto pagus romano dicerriato (cfr. ii nota n. 49). La facciata e i fianchi della pieve sono databili al X o all’ Xisecolo: la facciata richiama quella della chiesa abbaziale di San Quintino di Spigno, dellafine del X secolo, mentre le lesene del fianco settentrionale esterno rimandano alla finedel medesimo secolo, come nella suddetta chiesa di Spigno, o alla metà dell’Xi secolo,come nelle pievi di San Pietro di Volpedo e di Santa Maria di Viguzzolo; alla fine del Xsecolo o al successivo è attribuibile la monofora rettangolare a doppio strombo del fiancosettentrionale: c. PrOSPeri, Campale e la sua pieve, in Urbs. Silva et flumen, XiV/1,2001, pp. 50-85, il quale ha supposto che alla transizione dal romanico al Gotico siaascrivibile la posteriore abside rettangolare, sul modello dell’abazia cistercense ditiglieto; invece l’abside di campale è stata ritenuta “sicuramente frutto di un interventoda collocarsi fra la fine del secolo XiX e gli inizi del successivo” da S. rePettO, RoccaGrimalda-Chiesa di San Giovanni Battista cit., p. 223. comunque l’influenza di tiglietoè avvertibile nelle due raffigurazioni di san bernardo, affrescate assieme alla Madonna ead altri santi sulle pareti della mononavata della pieve di campale, l’una destra e l’altraa sinistra, nonché nella nomina ad arciprete di monaci di quell’abazia, che aveva cospicuibeni a campale (cfr. Vi, note nn. 10, 13 e 22), anche se è eccessivo ritenere che lofossero tutti dal 1131 al 1368. infatti sembra che soprattutto nel XiV secolo, a causa delladecadenza delle antiche pievi di fronte all’ incipiente affermazione delle parrocchie, siricorresse a monaci per ricoprire la carica di arciprete, come nello stesso periodo dimostral’esempio della pieve di San Pietro di rocca (Grimalda), illustrato da P. PianatOniOLO cit., pp. 213 e 214.12 Sulla graduale definizione dei confini tra la diocesi di tortona e la diocesi diacqui in Val d’ Orba cfr. iii, note nn. 39-42.

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