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1261202 il comune di alessandria ottenne la sottomissione del comunedi Montaldeo 130 .feudo, che sarebbe stato devoluto al suddetto marchese: G. b. MOriOndO cit., i, col. 94,n. 78, e col. 654, linee 56-63, e K. F. StuMPF, Die Kaiserurkunden des X., XI. und XII.Jahrhunderts, innsbruck, 1865-1883, rist. aalen, 1960, p. 426, n. 4676. tuttavia la spoliazionedegli incisa e l’espansione ai loro danni del marchese bonifacio furono impeditedai comuni di asti e di alessandria: il primo conservò Montaldo (Scarampi) erocchetta (tanaro); il secondo ottenne il controllo di Sezzádio, retorto, castelnuovo(bormida), Cassina (Casenove ), carpe<strong>net</strong>o inferiore (Montaldo bormida) ecarpe<strong>net</strong>o, probabilmente in occasione della spedizione del 1189-90. in seguito, però,la situazione politica regionale, ormai segnata dall’insanabile rivalità tra i comuni diasti e di alessandria, favorì un riavvicinamento del secondo al marchese di Monferrato,che si concretizzò nel trattato del 21 agosto 1203: il marchese Guglielmo, figlio dibonifacio (allora impegnato nella Quarta crociata), ricevette dal comune di alessandriala metà di tutti i regalia della città e la metà pro indiviso di Sezzádio, retorto,castelnuovo (bormida), Cassina (Casenove), carpe<strong>net</strong>o inferiore (Montaldo bormida)e carpe<strong>net</strong>o Superiore, in cambio della concessione in feudo dell’altra metà dei regaliae dell’altra metà degli stessi luoghi: G. b. MOriOndO cit., i, col. 135, n. 119, e col. 659,linee 14-16, Codex qui Liber Crucis nuncupatur cit., p. 26, n. XXiii, e F. GaSParOLOcit., ii, p. 67, n. ccXLi, e iii, p. 91, n. cdLXXVii. assicuratosi così le spalle, il marchesepoté rinnovare con successo le ostilità contro il comune di asti. Pertanto nel gennaio1204 Guglielmo, raimondo e Giacomo, figli del fu alberto, marchese di incisa, eil loro nipote enrico (figlio del loro fratello alberto) dovettero cedere al marcheseGuglielmo di Monferrato omnes suas in Sezzadina possessiones ac quaecumque cisTidonem (il tiglione) ex allodio obtinent, exceptis Oviliis (Oviglio), e ne furono reinvestitiin feudo, con la condizione che tale accordo dovesse essere confermato dai lorofratelli Manfredo e Pagano, cum redierint: G. b. MOriOndO cit., ii, col, 644, n. 55, e F.GaSParOLO cit., ii, p. 86, n. ccLiV. Su queste vicende, nonostante gli inevitabili aggiornamenti,resta nel complesso ancora valida la sintesi fornita nel 1970 da G. PiStarinO,Alessandria cit., pp. 48-70, al quale, si rimanda anche per l’identificazione dei luoghidella Sezzadina.130 a tale data, nella chiesa Maggiore di San Pietro di alessandria, anselmoCulatius, consul de loco Montaldi, e Giovanni Ferrarius, Canigia e Guglielmo deAmelio, omnes de iam dicto loco, a nome di questo comune, giurarono la fedeltà aldominus Opizzo de Osa, podestà di alessandria, a nome del comune, e che salvabuntComune Alexandrie et eorum res et homines et eorum iura et facient fossatum et exercitumet fodrum dabunt et omnia alia munera et honera sustinebunt que pertinent velpertinebunt civitati Alexandrie et facient guerram et pacem de castro et villa Montaldiet de personis contra omnes personas contra quas Comune Alexandrie voluerit, et loca,quociescumque Comuni Alexandrie placuerit, in eorum voluntate, et custodient et salvabunthomines Alexandrie et eorum res et iura et villas et loca et castra que civitasAlexandrie possidet vel possederit; infine si obbligarono a far giurare il rispetto di taliimpegni agli uomini di Montaldeo e agli homines Valtignane et Pontexelli et Molonensi,salvo iure monasterii Sancti Martini de Foro. da parte sua il podestà di alessandria, a

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