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65capitolo iVLa VaL d’Orba dei marchesinell'ultimo secolo del regno Longobardo indipendente e nell'etàcarolingia iniziò la ripresa della Val d'Orba, dapprima nella pianuracircostante, ove sorsero le curtes regie di Marengo 1 e di Urba(cascina la torre di casal cermelli) 2 , nonché il castello di retorto 3 ;in seguito nella media valle 4 , nonostante che nella prima metà del Xsecolo i Musulmani si spingessero sino ad acqui 5 e ne devastassero1 attestata nella prima metà del iX secolo: r. PaVOni, I più antichi documenti perla storia di Basaluzzo cit., p. 82, nota n. 60.2 attestata nell’852: r. PaVOni, I più antichi documenti per la storia di Basaluzzocit., p. 83, nota n. 62. cfr. anche P. cHierici, Le “Cassine” nel convento di Santa Crocee all’origine delle dimore a “corte chiusa” nel territorio boschese, in Pio V e SantaCroce di Bosco. Aspetti di una committenza papale, a cura di c. SPantiGati e G. ieni,alessandria, 1985, pp. 148-168.3 esisteva il 12 dicembre 937, quando, con le curtes di Urba (cascina la torre dicasal cermelli), de Gaumundio (castellazzo bormida) e di Sezzádio, fu donato da ugodi arles, re d’italia, alla sua promessa sposa berta di Svevia (cfr. r. PaVOni, I più antichidocumenti per la storia di Basaluzzo cit., note nn. 61, 64 e 65).4 non vi sono indizi che carpe<strong>net</strong>o, Montaldo (bormida), Orsara e altri insediamentidi crinale della zona sorgessero, perché luoghi protetti, durante le invasioni allafine dell’impero romano d’Occidente, come ha ritenuto M. OttOneLLO, Trisobbio cit.,p. 33.5 non è necessario pensare che acqui segnasse il limite estremo di una devastanteavanzata terrestre effettuata a est delle alpi, tra i secoli iX e X, dai saraceni diFrassi<strong>net</strong>o; direttrice che giustificherebbe lo scetticismo del Settia; potrebbe inveceessere stata un’incursione partita dal litorale ligure, e pertanto appare storicamenteattendibile. nel 934-5 i saraceni Frassi<strong>net</strong>o si spinsero di nuovo sino ad acqui, ma questavolta furono disfatti: r. PaVOni, Liguria medievale cit., p. 173 e p. 231, nota n. 126;p. 174 e p. 232, nota n. 132. non si può escludere che la seconda incursione fosse coordinatacon l’attacco sferrato nello stesso periodo contro Genova e le basi sarde della flottabizantina, sul quale cfr. r. PaVOni, Società e cultura della Liguria fra tardoantico ealtomedioevo, in romana Pictura e christiana Signa: due mostre a confronto. Arte figurativain Liguria fra età imperiale e altomedioevo, a cura di a. FrOndOni, Atti delleGiornate di Studio, Genova, Palazzo Ducale 12-13 Dicembre 1998, Genova, 2003, pp.79-88, alle pp. 84 e 85.

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