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d'Orba e altrove. infatti nella seconda metà del ii secolo a. c. sopravvivevao fu rinnovato l'insediamento di rocca Grimalda, la cui29interna cit., pp. 129 e 130. Sarebbero stati trasferiti attorno all’odierno PalazzoloVercellese secondo F. M. GaMbari, L’età del Ferro nell’Acquese cit., p. 31. tuttavia gliStatielli non erano stati ancora liberati alla fine del 172. infatti exitu prope anni C.Popillius consul Romam redit, aliquanto serius quam Senatus censuerat, cui primo quoquetempore magistratus creari, cum tantum bellum immineret (la terza GuerraMacedonica), e re publica visum erat. Itaque non secundis auribus patrum auditus estconsul cum in aede Bellonae de rebus in Liguribus gestis dissereret; succlamationes frequenteserant interrogationesque cur scelere fratris oppressos Ligures in libertatem nonrestituisset: LIV., XLii, 28, 1-3, in Fontes Ligurum et Liguriae Antiquae citate, p. 173,n. 421.30 Secondo a. J. tOynbee cit., ii, p. 207, nota n. 3, Marcus Popillius avrebbe confiscato“the northern part, which will have been the best part” e “did not evict theStatielli from the less desirable southern part of their country”, che era “in northernfoot-hills of the eastern end of the Maritime alps” e che “was synoecised in 89 b. c. intothe Latin ‘colony’ aquae Statiellae”. tuttavia non tutte le terre in pianura furono confiscate,oppure alcune furono restituite, se ancora tra il ii e il i secolo a. c. esisteva l’insediamentoligure di casal cermelli (cfr. la nota seguente). Marcus Popillius potrebbeaver attaccato anche i Celeiates e i Cerdiciates e confiscato parte delle loro terre, sequesto provvedimento non era già stato preso nel 197 (cfr. ii, note nn. 8, 10 e 11) e seal 173-2 risale la centuriazione del territorio poi assegnato alla colonia di Dertona: suquest’ultimo problema cfr. e. SaLOMOne GaGGerO, dertona fra il II e il I secolo a. C.,in dertona. Historia Patriae. Storia di Tortona dalla preistoria ad oggi, ii, SocietàStorica Pro iulia dertona, 2006, pp. 83-89, la quale ha dubitato dell’insediamento viritanodi coloni romani o latini nelle terre confiscate da Marcus Popillius perché “non sipuò escludere che il comportamento del senato e la soluzione di compromesso del 172siano stati dettati da altre considerazioni, oggi non più intuibili o verificabili, come peresempio il desiderio di non riportare sul posto popolazioni che ne erano già state allontanatecon la forza per non alterare un equilibrio ormai assestatosi, oppure le pressionidel potente partito favorevole ai Popillii, che in tal modo non vedevano cancellato tuttol’operato del console del 173; né bisogna dimenticare che le tracce isoorientate dellacenturiazione ancora visibili riguardano in prevalenza la zona fra tanaro e Po, più chequella in cui erano probabilmente stanziati in origine gli Stazielli vinti da MarcoPopillio”. tuttavia, riguardo alle prime due considerazioni c’è da domandarsi chi fosseroi beneficiari della deportazione dei Ligures, se non coloni romani o latini, i soli chepotessero sostituire gli anteriori proprietari e che, assieme a publicani (cfr. più avanti inquesta nota), potessero sostenere il partito dei Popillii. Per quanto riguarda la terza bisognarilevare che nel 172 Marcus Popillius attaccò ancora gli Statielli, ma non quelli del173, che erano già stati disarmati e venduti come schiavi (cfr. ii, nota n. 17), cosicchéle operazioni militari avevano interessato non soltanto l’area circostante l’odiernaacqui, ma anche almeno la maggior parte del territorio degli Statielli, sul quale cfr. iinota n. 1, e probabilmente quello degli altri Ligures che avevano preso le armi (cfr. ii,nota n. 26). inoltre non è da escludere che fosse proprio Marcus Popillius a confiscarele terre delle comunità vicine a Genua, poi loro restituite dal governo romano, mantenendocosì la precedente supremazia dell’ oppidum foederatum (cfr. ii, note nn. 38-40).il provvedimento a favore di Genua potrebbe essere stato analogo a quello per Dertona,oppidum foederatum dal 197, secondo a. J. tOynbee cit., ii, pp. 675-681, se non colonialatina, dedotta poco dopo il 172 e non nel 148 come invece ha ritenuto M. tOreLLi, ViaPostumia: una strada per la romanizzazione, in Optima via, atti del convegno internazionale

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