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186b) Tomaso I MalaspinaLa politica di amicizia con Genova a suo tempo felicemente adottatada tomaso Malaspina gli consentiva di continuare ad essere personalmentepresente in Ovada anche dopo la ricordata cessione aGenova di ogni sua ragione e diritto; ed è proprio nel 1278 che, semprepiù temendo qualche sopraffazione da parte dell'ambizioso marchesemonferrino, ed anche le possibili sue le gittime rappre saglie, ilMalaspina ottiene dal comune di Genova il permesso di cingere dimura il borgo di Molare 6 . naturalmente deve nella circostanza riconoscereche lo stesso, da lui te nuto in feudo, spetta al comune plenoiure e dichiarare e splici tamente che il castello con le altre opere, edificatea sue spese, rimarrà di pro prie tà del comune e dovrà esserericonsegnato guarnitum et disguarnitum ad ogni richiesta delcomune medesimo, sotto pena di mille marche d'argento 7 .La promessa, contenuta in quest'atto, di stare in ser vicio et amoreComunis Ianue non è soltanto rituale. an corché, oltre a Molare,siano a lui rimaste in feudo dal co mune di Genova molte altre terreed altre ne detenga a po nente di Ovada 8 , egli continua ad abitare inquesto borgo non solo per ragioni di prestigio o per affezione, datoche questa doveva essere la sua antica residenza, vi posse deva unpalazzo ed aveva rapporti di amicizia con alcuni dei no tabili ovadesi,ma anche perchè il comune di Genova lo ha convenzionato per ladifesa e la custodia del castello, di cui resta peraltro responsabile illocale podestà 9 .Più tardi tomaso Malaspina darà corso alla costruzione del suocastello di cremolino, dove si ritirerà qualche anno prima di morire,probabilmente proprio dopo aver ceduto, nel marzo del 1304, comevedremo, ogni suo diritto sulla metà di Molare a brancaleone doria.Frattanto si è già insediato in Ovada, come notaio della curia,Giacomo di Santa Savina. Secondo quanto risulta dai suoi atti il6 ibidem.7 H.P.M, Liber Jurium cit., i, col. 1465, doc. dccccLXXVii.8 come si vedrà limitate quote di Molare e di altre terre rimaste a Leo di Ponzone,marito di Guerriera, verranno da lui cedute al comune di Genova nel 1289.9 docc. nn. 312 e 319.

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