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15. L'intera tesi [pdf]: diritto naturale ed

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3. Differente dal prec<strong>ed</strong>ente caso di diritti arrogati è il caso dell'abuso di veri<br />

diritti. Questo abuso consiste nell'esercizio di un <strong>diritto</strong> ad un fine che si oppone al<br />

suo fine proprio (inneren Zweck) o alla legge <strong>naturale</strong>. Tale abuso non elimina il<br />

<strong>diritto</strong>, ma il suo esercizio può essere limitato se i diritti di altri vengono lesi. La<br />

ragione per cui l'abuso non elimina il <strong>diritto</strong> stesso risi<strong>ed</strong>e nella funzione<br />

essenziale del <strong>diritto</strong>, cioè di garantire la possibilità dell'esercizio di responsabilità<br />

morale propria e di garantire così ambiti di libertà. Altrimenti sarebbe eliminata la<br />

possibilità alla responsabilità propria. Naturalmente, ogni esercizio di diritti che<br />

l<strong>ed</strong>e diritti di altri o della comunità è sempre sottoposto alla possibilità della<br />

restrizione forzata. La validità ulteriore di diritti abusati non significa che l'uomo<br />

avrebbe un "<strong>diritto</strong>" a comportamenti contro la legge morale. L'uomo ha soltanto<br />

un <strong>diritto</strong> alla protezione davanti a violazioni di altri in ambiti della sua<br />

responsabilità morale. La parte molto più grande della vita morale troviamo nel<br />

campo privato, fuori il campo giuridico che è limitato a ordinare rapporti sociali.<br />

4. Diritti nel senso proprio sono perciò anche differenti dai "diritti di Dio", dai<br />

diritti del creatore verso le creature. S. Tommaso non lascia nessun dubbio<br />

riferendosi a Cicerone: "Justitia ea ratio est, qua societas hominum inter ipsos et<br />

vitae communitas continetur." 147<br />

II.4.2.3 L'essenza peculiare (arteigen) del <strong>diritto</strong><br />

La peculiarità del <strong>diritto</strong> troviamo nel fatto che è una regola del comportamento<br />

esterno e conc<strong>ed</strong>e un'autorizzazione al raggiungimento del preteso comportamento<br />

attraverso l'uso della forza. Così, il <strong>diritto</strong> si distingue dalla moralità sotto quattro<br />

aspetti: Primo, il <strong>diritto</strong> si riferisce soltanto a comportamenti esterni della vita<br />

sociale; secondo, si riferisce a obblighi determinati del contenuto; terzo, autorizza<br />

al conseguimento del comportamento ne preteso con la forza; e quarto, autorizza<br />

147<br />

De Officiis, I. c. 7; cit. secondo MESSNER (NR 1966/84) 235 -> cf. anche S.<br />

TOMMASO, S. Th. 2. II. qu. 58 a. 2; per S. Tommaso cf. soprattutto R. M. PIZZORNI,<br />

Diritto - Morale - Religione. Il fondamento etico-religioso del <strong>diritto</strong> secondo San<br />

Tommaso D'Aquino, Milano - Roma 3/2001, 43 ss.<br />

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