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15. L'intera tesi [pdf]: diritto naturale ed

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morale, deve assolvere un triplice ruolo: 106<br />

1. deve rendere possibile la determinazione di comportamenti che sono in se<br />

stessi, e perciò sempre, cattivi nonché deve simultaneamente renderne evidente la<br />

ragione, cioè rispondere chiaramente alla domanda: perché la menzogna,<br />

l'adulterio, il suicidio etc. sono in sé, e perciò sempre, moralmente riprovevoli?<br />

2. al di fuori dell'ambito di cui al punto (1.) deve consentire di dare il giudizio<br />

sulla natura morale del comportamento considerato, sui mezzi al servizio di fini,<br />

dunque il giudizio su ciò che è dovuto, permesso o vietato nella situazione<br />

determinata;<br />

3. deve permettere una decisione sul comportamento giusto da tenere nel caso di<br />

pretese morali, a quanto pare, contrastanti (conflitto di coscienza, conflitto di<br />

doveri).<br />

Ad 1.: Perché mentire è in sé e perciò sempre cattivo? La ragione è che mentire è<br />

inconciliabile con i fini esistenziali preindicati nella natura sociale dell'uomo<br />

perché la realizzazione di questi fini è condizionata dalla necessità di<br />

comprendersi e di fidarsi reciprocamente. Azioni, che sono in se stesse cattive,<br />

come la menzogna, sono cattive in ogni caso, perché sono sempre contrarie ai fini<br />

esistenziali. Oppure, il suicidio è in se stesso cattivo perché chiude l'esistenza<br />

fisica mentre l'uomo deve realizzare la sua esistenza morale in un processo in sé<br />

mai chiuso, allora non deve dare una fine arbitraria (willkürlich) a questo processo<br />

etc.<br />

Ad 2.: Il criterio serve anche nella moralità condizionata dalle circostanze.<br />

Messner dimostra questo con altri esempi. L'interruzione dell'uso della ragione<br />

priva l'uomo della sua signoria sulle sue capacità spirituali che gli permetterebbe<br />

la concordanza con i fini esistenziali nel suo comportamento. Questa interruzione<br />

viola l'ordine morale se viene causata soltanto per la gioia dell'alcool. Ma se<br />

106 Cf. ibid., 48 - 49 e 52 -55.<br />

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