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15. L'intera tesi [pdf]: diritto naturale ed

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dell'espropriazione di terreni se la vendita viene negata nonostante la necessità nel<br />

senso della pianificazione urbanistica.<br />

III.2.6 La famiglia è cellula della società<br />

1. La famiglia è cellula della società nel senso biologico: la società può soltanto<br />

perdurare, crescere e rinnovarsi se ci sono matrimoni sufficientemente numerosi e<br />

fertili. Nessun altro fatto mostra più chiaramente la legge <strong>naturale</strong> morale quale<br />

vera legge di vita dei popoli che la dipendenza dello sviluppo biologico della<br />

società dall'adempimento delle norme le quali la legge <strong>naturale</strong> prescrive al<br />

matrimonio e alla famiglia. 230<br />

2. La famiglia è altrettanto cellula della società nel senso morale: come abbiamo<br />

già visto, Messner dimostra bene in che modo i comportamenti e le valutazioni<br />

determinanti per l'ordine d'esistenza sociale sono condizionati dal modo<br />

d'effettuarsi della natura umana nelle comunità familiari e in che modo l'uomo<br />

viene formato attraverso l'<strong>ed</strong>ucazione familiare per la realizzazione autoresponsabile<br />

dei suoi compiti individuali e sociali. Le più importanti virtù sociali,<br />

la carità (l'amore del prossimo) e la giustizia si impara nella famiglia. Seguono poi<br />

ulteriori virtù sociali, cioè l'ubbidienza giusta e il comandare giustamente. Dal<br />

punto di vista della p<strong>ed</strong>agogia sociale la famiglia è insostituibile, perché nella<br />

famiglia l'uomo impara che l'ubbidienza non è sottomissione senza propria<br />

volontà, ma piuttosto secondo la sua essenza sottomissione all'ordine dell'essere<br />

sociale senza cui l'essere individuale resta deperito. L'ubbidienza giusta<br />

presuppone il rispetto davanti all'autorità quale potere morale e voluto da Dio,<br />

mentre il comandare giustamente pretende la coscienza che l'autorità è data al<br />

bene di quelli che vengono comandati. L'uomo deve aver imparato amb<strong>ed</strong>ue cose<br />

per essere capace di dare alla società quella forma che è in conformità con la<br />

dignità e il <strong>diritto</strong> della persona umana. E solamente quelli che hanno imparato<br />

che il comandare non deve essere avidità di dominio, ma piuttosto un servizio<br />

230 Cf. ibid., 578 s.<br />

- 176 -

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