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hiver - Historical Revisionism by Vrij Historisch Onderzoek

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——————————————————————> Conseils de révisions / <strong>hiver</strong> winter 2007<br />

lunedì e martedì prossimo nella capitale di 67 ricercatori, provenienti da trenta Paesi, tra cui<br />

Germania, Francia, Stati Uniti, Canada, Austria. E Italia.<br />

Nessuna indicazione è arrivata alla Farnesina, né all'ambasciata di Roma nella Repubblica<br />

islamica. Fonti di Teheran indicano, però, almeno un partecipante dal nostro Paese: Claudio Mutti.<br />

Neofascista già legato agli ambienti dell'ordino vista Franco Freda, convinto khomeinista e<br />

convertito alla fede musulmana nel '79, autore di II nazismo e l'islam ('86), professore al Liceo<br />

classico, Mutti è oggi animatore delle Edizioni all'insegna del Veltro e frequentatore del<br />

Coordinamento politico progetto Eurasia, fortemente anti-americano. Tra i suoi titoli recenti: A<br />

Oriente di Roma e di Berlino: europei ed asiatici in lotta per l'ordine nuovo (2003). Raggiunto al<br />

telefono nella sua casa di Parma, non ha però voluto confermare né smentire la partecipazione alla<br />

Conferenza.<br />

Da Palestrina, Roma, lo storico revisionista Carlo Mattogno, secondo cui lo studio dei forni<br />

crematori di Auschwitz-Birkenau confuterebbe l'uccisione di massa con l'uso del gas, spiega di<br />

essere stato contattato in via ufficiosa da alcuni organizzatori (non iraniani) del simposio, ma di<br />

aver declinato: «Per mia scelta da dieci anni non partecipo più a questo tipo di incontri».<br />

Molto attivo nella preparazione della due giorni sulla Shoah a Teheran sembra sia stato<br />

l'Adelaide Institute australiano, fondato nel '94 con marcati intenti negazionisti e già costretto (nel<br />

2002) dalla corte federale di Canberra a rimuovere dal sito web materiale considerato «insultante e<br />

offensivo» per gli ebrei, su segnalazione della Commissione australiana per i Diritti Umani e le Pari<br />

opportunità.<br />

Su partecipanti e organizzatori Teheran, però, non intende per il momento fornire indicazioni<br />

precise. Già ad alcuni di loro, ha detto il vice ministro degli Esteri iraniano Manuchehr Mohammadi,<br />

i Paesi di provenienza «hanno ritirato il passaporto». Dunque, non saranno rilasciate liste ufficiali<br />

fino a lunedì, quando si aprirà «Discutere l'Olocausto: prospettiva internazionale».<br />

Dall'ambasciata iraniana a Roma spiegano che l'organismo promotore, l'Istituto per gli studi<br />

politici e internazionali, ha ricevuto centinaia di testi di aspiranti partecipanti (il sito in inglese:<br />

http://www.ipis.ir/English/index.htm ), provenienti anche dall'Italia. Alla fine è stata fatta una<br />

selezione, che comprende tesi negazioniste, ma anche articoli che confermano la Shoah (si sa che,<br />

tra gli altri, ha chiesto di essere ascoltato il presidente dell'Associazione dei sopravvissuti, Noah<br />

Flug, con una lettera da Gerusalemme indirizzata direttamente al presidente iraniano Mahmoud<br />

Ahmadinejad).<br />

«Più che sull'esistenza dell'Olocausto — precisano dall'ambasciata a Roma — il punto<br />

centrale della Conferenza sarà: perché i palestinesi devono pagare per un massacro compiuto dai<br />

tedeschi in Europa ». Un tema caro ad Ahmadinejad, che ha fortemente voluto l'incontro e che già<br />

in diverse occasioni ha definito la Shoah «una leggenda».<br />

Corriere della Sera del 7 dicembre 2006, pag. 15<br />

http://www.radicali.it/view.phpid=78330<br />

UN PLASTICO<br />

Razzisti e neonazisti a Teheran<br />

Proteste nel mondo: «Vergogna»<br />

Alessandra Coppola<br />

L'australiano Frederick Töben si è presentato con un plastico del campo di concentramento di<br />

Treblinka. Il tedesco Herbert Hoff ha mostrato alle telecamere il suo ultimo libro, Specchio dei fatti:<br />

«Spiego perché la Shoah non esiste». Il connazionale Benedict Frings ha parlato in cravatta decorata<br />

con aquila e scritta Deutschland: è il «primo passo verso la guarigione dal complesso di<br />

colpa». Summit di negazionisti ieri e oggi alla Conferenza «Discutere l'Olocausto» a Teheran: 42<br />

relatori, da 23 Paesi. Italia compresa. A rappresentarla, il filosofo Leonardo Clerici, nipote del futurista<br />

Marinetti. La sua relazione è stata presentata ieri, insieme a quella (sul «falso» di San Sabba) del<br />

triestino Ugo Fabbri, che non ha potuto essere presente e l'ha affidata a un altro relatore. Sullo stesso<br />

podio, il leader del Ku Klux Klan, ex senatore repubblicano della Louisiana, David Duke: «Coraggioso<br />

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