hiver - Historical Revisionism by Vrij Historisch Onderzoek
hiver - Historical Revisionism by Vrij Historisch Onderzoek
hiver - Historical Revisionism by Vrij Historisch Onderzoek
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
——————————————————————> Conseils de révisions / <strong>hiver</strong> winter 2007<br />
che lo Stato d´Israele si dissolva totalmente e pacificamente. Forse succederà e la gloria<br />
dell´Onnipotente sarà così rivelata a tutti».<br />
Ci sono gli storici negazionisti che dicono, come il francese Robert Faurisson, ex professore alla<br />
Sorbona, che ci sono state le persecuzioni e le deportazioni ma non le camere a gas, che Hitler non ha<br />
mai dato l´ordine di sterminare gli ebrei, e che la «soluzione finale» era «una soluzione finale<br />
territoriale», che si dilungano in disquisizioni su quante persone possono essere gassate al giorno con<br />
il Zyklon B, e portano a testimone perfino Primo Levi (avrebbe detto che la «selezione» - gli ebrei<br />
capaci di lavorare da una parte, gli altri destinati alle camere a gas dall´altra - era una baggianata); tra<br />
vecchi nazisti emigrati in Australia dopo la guerra come Friedrick Toeben e nuovi nazisti iscritti<br />
all´Npd come lo psichiatra di Colonia Benedikt Frings, un unno alto due metri con la testa pelata gli<br />
occhi celesti la cravatta con l´aquila tedesca e un distintivo «Germania ci saremo sempre», che<br />
combatte «il senso di colpa tedesco» (i partecipanti tedeschi sono il gruppo più numeroso); tra arabi<br />
antisemiti, figure improbabili come un soidisant filosofo italiano nipote di Marinetti, Leonardo Clerici,<br />
che in Belgio ha fondato, «spendendo del suo», l´Istituto Skriptura che studia testi classici «greci,<br />
latini e profetici» e definisce Israele «un´entità colonialista europea», insomma tra tanti personaggi da<br />
baraccone sembra che gli organizzatori della conferenza abbiano fatto molta fatica a mettere insieme i<br />
67 stimati «esperti» di trenta paesi annunciati dal ministero degli Esteri.<br />
La settimana scorsa il portavoce del ministero a Teheran (come i funzionari dell´ambasciata a<br />
Roma) smentivano con veemenza che la conferenza sarebbe stata dominata dai neonazisti o sarebbe<br />
servita a giustificare Hitler. Ma forse ora si rendono conto di muoversi su un terreno molto<br />
sdrucciolevole.<br />
Anche nello stesso governo, per non dire nel Parlamento conservatore, pochi apprezzano<br />
l´iniziativa. «Non mi faccia parlare!» mi diceva ieri mattina, prima dell´inizio della conferenza, un<br />
autorevole esponente del partito conservatore Motalefeh, molto imbarazzato. «Poco opportuna, rende<br />
molto difficile normalizzare i rapporti con l´Occidente» è il commento generale.<br />
Il ministro degli Esteri Mottaki ha tenuto i toni bassi. Nel suo discorso introduttivo ha detto che<br />
in questa conferenza «non si tratta di negare o di confermare l´Olocausto. Noi abbiamo voluto<br />
semplicemente offrire un´opportunità di esprimersi a coloro che in Europa non possono dire<br />
liberamente le loro opinioni». E ha insistito soprattutto sul perché dovrebbero pagare i palestinesi per<br />
lo sterminio commesso dagli europei, e perché ci debbano essere «due pesi e due misure»: «Perché<br />
dovremmo fare una differenza tra chi è stato ucciso dal fuoco nazista e coloro che sono morti nelle<br />
guerre scatenate da Stati Uniti o dal regime sionista in Palestina o in Vietnam, in Corea o in Africa»<br />
L´iraniano Mohammah Ramin, che si vanta di aver suggerito a Ahmadinejad l´idea della conferenza,<br />
dice che «gli dispiace» per il popolo ebreo, che è stato portato in Israele e messo in conflitto con gli<br />
arabi «e alla fine dovrà scomparire». Gli ebrei dovrebbero tornare da dove sono venuti, dice. Chissà<br />
come sarebbero contenti i polacchi, sghignazzano i neonazisti in sala.<br />
Ahmadinejad, che è stato il primus movens della conferenza, per ora non si è visto. E ha<br />
rinunciato a far leggere il discorso di benvenuto che era annunciato per ieri mattina. (v. v.)<br />
La Repubblica 12 dicembre 2006<br />
LESA MAEST<br />
À<br />
Olocausto. Gli indignati<br />
Indignati per il reato di lesa maestà nei confronti del Pensiero Unico Globalizzato, i commessi<br />
pensatori dei Palazzi di regime e dei media dell’Occidente, hanno ieri condannato, da ogni angolo<br />
del mondo liberaldemocratico, la conferenza di Teheran sul tema dell’olocausto.<br />
Ha aperto il fuoco - naturaliter - la Casa Bianca. 'Un affronto al mondo civilizzato'', ha<br />
dichiarato Dana Perino, portavoce dell’illustre presidente Bush. ''Mentre si rinnovano gli impegni<br />
solenni della Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo, redatta dopo le atrocità della Seconda<br />
guerra mondiale, il regime iraniano persiste nel voler rimettere in discussione la realtà storica di<br />
queste atrocità e nel fornire una piattaforma all'odio'', ha aggiunto.<br />
All’anatema di Washington hanno fatto eco le grida di tutti i sudditi del pensiero unico.<br />
Eccone un parzialissimo florilegio.<br />
Il cancelliere tedesco Angela Merkel, in una conferenza congiunta a Berlino con il primo<br />
ministro israeliano Ehud Olmert, ha condannato ''con la più grande fermezza'' la conferenza sull'<br />
— 150 —