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hiver - Historical Revisionism by Vrij Historisch Onderzoek

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——————————————————————> Conseils de révisions / <strong>hiver</strong> winter 2007<br />

che si stanno verificando alla corte del “piccolo Hitler” di Teheran, volti a rappresentare gli ebrei<br />

come oppressori e guerrafondai. Ancora una volta non l’avranno vinta, come credono questi tristi<br />

beccai, omaggiati da intellettualoidi - “cortigiani vil razza dannata” - che, nel silenzio pavido<br />

dell’Europa, s’appressano a isolare e colpire Israele, colpevole d’essere l’unica democrazia nella<br />

regione mediorientale. Il popolo ebraico saprà ben difendere, come ha sempre saputo fare, la<br />

propria sicurezza; la parte sana dell’Occidente non si farà sottomettere dall’orda del barbaro<br />

infedele e lo ricaccerà in quelle scaturigini da dove è sorto.<br />

Avanti quotidiano socialista 14 12 2006<br />

http://www.avanti.it/article.phpart_id=15592<br />

VARIEGATO FILONE REVISIONISTA<br />

Sulla Conferenza di Teheran<br />

di Alessia Lai e Antonella Vicini<br />

Selezione di articoli dal quotidiano Rinascita<br />

Olocausto, i giorni del confronto<br />

http://www.rinascita.info/cogit_content/rq_attualita/Olocausto_i_giorni_del_con.shtml<br />

| Martedì 12 Dicembre 2006 - 12:42 | Alessia Lai e Antonella Vicini |<br />

dalle nostre inviate<br />

Teheran - In una atmosfera di fermento, nella Guest House del ministero degli Esteri di Teheran,<br />

tra sabato e domenica sono arrivati i quasi settanta relatori che da ieri prendono parte alla due giorni<br />

organizzata dall’Institute for Political and International Studies e dal governo iraniano con il titolo:<br />

“Discutere l’Olocausto: prospettiva internazionale”.<br />

Uomini per la quasi totalità, provenienti da tutto il mondo; in fervente attesa di quello che per la<br />

sua peculiare unicità è da considerarsi un evento; il primo del genere organizzato da una<br />

amministrazione statale. Uomini, dicevamo, personaggi che hanno trascorso le ore precedenti l’inizio<br />

del convegno a scambiarsi idee, opinioni, fibrillanti ipotesi su quello che è, quello che è stato realmente<br />

e su quel che oggi significa la Shoah.<br />

La conferenza, che tante polemiche e condanne preventive ha suscitato in Occidente, non è altro<br />

che l’esito naturale delle affermazioni, più volte ripetute nel corso dell’ultimo anno, del presidente<br />

iraniano Mahmmoud Ahmadinejad sull’Olocausto degli ebrei. Scopo dichiarato dell’incontro è quello<br />

di riesaminare la questione nella sua visone globale. Come recita la presentazione della manifestazione<br />

dell’IPIS, “nel pieno rispetto della religione ebraica”, la conferenza punta ad un dibattito aperto:<br />

revisionisti contro i propugnatori della versione ortodossa dell’Olocausto. Vero è che la maggior parte<br />

dei relatori appartengono all’ampio e variegato filone revisionista.<br />

Studiosi che avranno la possibilità di analizzare un evento divenuto in tutto il mondo<br />

occidentale una verità indiscussa e soprattutto indiscutibile: pena, in numerosi Paesi ‘democratici’,<br />

soggiorni nelle patrie galere. E’ il caso, ad esempio, di Ernst Zündel, David Irving e Germar Rudolf,<br />

solo per citare alcuni fra i nomi più noti, che non hanno preso parte alla conferenza perché detenuti a<br />

causa delle loro ricerche. Più fortunato Friederick Toben, presidente dell’Adelaide Institute<br />

australiano. Di passaggio in Germania, volendo investigare alla fonte sulla repressione giudiziaria del<br />

revisionismo in quel Paese, si ritrovò in prigione. Di ritorno in Australia, si vide poi infliggere un ‘gag<br />

order’, una sorta di condanna al silenzio che non gli ha però impedito di raggiungere Teheran con la<br />

sua tesi, presentata ieri, “The olocaust: murder weapon”.<br />

Altri i nomi noti presenti: dai francesi Robert Faurisson (foto a destra) e Serge Thion, allo<br />

statunitense Norman Finkelstein, a David Duke, ex senatore della Lousiana; spicca inoltre la presenza<br />

di un nutrito gruppo di ebrei ortodossi antisionisti del gruppo ‘Naturei Karta International’, che ha<br />

monopolizzato l’attenzione di platea e stampa estera.<br />

Un convegno bollato come “ignobile” dal dipartimento di Stato Usa, da Tel Aviv, dal cancelliere<br />

tedesco Angela Merkel, dalla Farnesina stessa, e criticato dalla stampa occidentale prima ancora che la<br />

manifestazione avesse luogo. Un atteggiamento che suggerisce la volontà di boicottare e demonizzare<br />

un evento, sicuramente provocatorio, proprio in virtù del fatto che il convegno promosso a Teheran va<br />

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