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Giulio Reload - Operaincerta.it

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Trentuno<br />

Lasciai Mimì alle prese con i suoi nuovi amici e me ne andai. Il cielo<br />

bianco del pomeriggio sembrava avvolgere i miei pensieri confusi. Le certezze<br />

sulla realtà si frantumavano a ogni mio passo come le foglie autunnali<br />

che ricoprivano i marciapiedi. Camminavo sul lungofiume, cercando<br />

di annegare i miei pensieri nell’acqua come in un’altra v<strong>it</strong>a avevo fatto nei<br />

momenti d’incertezza, con il mare. Maledetta c<strong>it</strong>tà Strasburgo, bella e malinconica<br />

come una giornata di pioggia. Io che in quel momento avevo bisogno<br />

di certezze e di calore mi sentivo totalmente spaesato in quella fredda<br />

atmosfera nordica. Per di più la sfilza di senzatetto che chiedevano l’elemosina<br />

o si insultavano per le strade, non mi lasciava dubbi sul fatto che<br />

invecchiare in quella c<strong>it</strong>tà non era sicuramente un’ottima idea. Mi diressi<br />

verso casa, sperando che Vera fosse già rientrata dal lavoro e cercando di<br />

non pensare all’aggressione appena sub<strong>it</strong>a e al mezzo infarto che mi ero<br />

preso poco più di mezz’ora prima. Camminando mi resi conto che lentamente<br />

lo scorrere calmo dell’acqua del fiume stava avendo ragione delle<br />

mie angosce e inconsciamente rallentai il passo adeguandolo a quello dei<br />

miei pensieri. Avevo senza dubbio sub<strong>it</strong>o un trauma e questo mi rendeva<br />

più fragile. Non è che nelle giornate invernali di Strasburgo ci fosse tanto<br />

di che stare allegri, ma l’inverno strasburghese giustificava poco o nulla le<br />

maledizioni e i pensieri di morte che avevo nei confronti dei passanti con<br />

l’accento tedesco-alsaziano che incrociavo lungo il fiume. Di sicuro avrei<br />

dovuto mettere Vera al corrente dell’aggressione, una cosa così non sarei<br />

riusc<strong>it</strong>o a tenermela dentro a lungo.<br />

«Senza dimenticare l’incontro con Mimì e la telefonata di Corrado» -<br />

mi dissi, ricordandomi improvvisamente degli eventi che avevano preceduto<br />

l’aggressione.<br />

«E il fatto che Mimì mi ha detto che conosce lei e lo zio Calo’!» - mi<br />

urlò in testa una voce.<br />

Mi fermai in mezzo ai binari del tram, tanto fu forte e inaspettato il<br />

pensiero che mi colpì:<br />

«Come cazzo è che Mimì conosce Vera e com’è che lei non mi ha detto<br />

niente?!»<br />

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