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ottimo umore. Sprigiono onde di energia pos<strong>it</strong>iva da tutti i finestrini<br />
dell’auto, come un santone indiano vegetariano a dieta stretta di lattuga di<br />
Tchernobyl’. Arrivo al distributore Shell, la cui conchiglia mi ricorda le<br />
vacanze estive e il mio incontro con Vera. Il mio umore migliora al punto<br />
che non bestemmio cercando di capire il misterioso meccanismo che<br />
dirige la pompa automatica, né m’innervosisco nell’ascoltare la voce<br />
registrata che mi ordina di volta in volta d’inserire la mia carta di cred<strong>it</strong>o,<br />
scegliere la pompa, fare una giro attorno alla pompa, inginocchiarmi a<br />
ringraziare il dio petrodollaro, selezionare il tipo di carburante, scegliere<br />
in una lista di nomi l’impiegato che vorrei far licenziare ’sto mese e<br />
riempire una dichiarazione scr<strong>it</strong>ta sulla mia estrane<strong>it</strong>à ai gruppi<br />
terroristici e agli incendiari delle banlieue, in cui giuro di utilizzare la<br />
benzina prelevata solo per inquinare selvaggiamente e allargare il buco<br />
dell’ozono. Alla fine il simpatico automa, che stranamente mi parla con la<br />
voce di Nicolas Sarkozy, mi accorda il permesso di riempire il mio<br />
serbatoio. Eseguo soddisfatto e commosso da tanta benevolenza<br />
disinteressata. Sto per riappendere la pistola della pompa al suo<br />
alloggiamento, quella parte conclusiva del r<strong>it</strong>o in cui è buona creanza fare<br />
una riverenza e allontanarsi a testa bassa, quando vedo avvicinarsi una<br />
macchina enorme che si posiziona sull’altro lato della mia pompa. Ne<br />
scendono rapidamente due tizi in gessato nero. Due marcantoni che<br />
hanno la stessa corporatura della pompa. Dopo aver squadrato prima me<br />
e poi la pompa cominciano a parlare fra loro e poi con la donna che è<br />
rimasta dentro la macchina. Guardando la donna capisco meglio chi mi<br />
sta davanti. Avevo pensato fossero arabi, ma l’abbigliamento della donna,<br />
il loro, il portabagagli sul tetto, nonché il tipo di macchina mi<br />
convincono che si tratta di zingari. Rom per gli <strong>it</strong>aliani. G<strong>it</strong>ans per i<br />
francesi, o più poeticamente – les gens du voyage – il popolo del viaggio. In<br />
<strong>it</strong>alia hanno una pessima reputazione, ed anche qui sono conosciuti per<br />
essere suscettibili ed attaccabrighe, nonché per varie attiv<strong>it</strong>à illegali.<br />
Siccome non li ho mai conosciuti personalmente, mi dico che la cosa<br />
migliore è di non giudicarli e che intanto che non li giudico è meglio se<br />
mi allontano velocemente. Riaggancio la pompa, fatto, chiudo il<br />
serbatoio, fatto, tiro via la chiave, fatto, ci siamo quasi, non mi resta che<br />
entrare in macchina mettere le sicure e partire. Una voce mi chiama da<br />
dietro la pompa:<br />
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