Giulio Reload - Operaincerta.it

Recommendations

Info

dentro di me e decisi di prendere una decisione. Andare via sarebbe stata la cosa migliore. Gesto nobile, le beau geste, come dicevano i francesi. Lasciarle vivere la sua felicità con l’altro, in nome dell’amore che provavo per lei. Che meraviglia. Che uomo stupendo che sarei stato. No, no, sul serio. Dovevo decidere cosa fare. Andare via mi sembrava sempre più difficile. I piedi mi si erano saldati al cemento e tutto il resto del corpo mi urlava di non andare via da Vera. Forse se avessi saputo che cazzo stava succedendo sarei potuto partire più facilmente. In mancanza di una spiegazione c’era sempre la possibilità di provare ad aprire il cranio di Lorenzo a colpi di vanga. Interessante prospettiva, ma anche rimanere a guardare la scena dei due colombi, in attesa che mi spiegassero qualcosa, mi provocava dolori lancinanti al petto e un senso di nausea crescente. Feci l’unica cosa fattibile in una situazione del genere. Mi accesi una sigaretta, sperando che un tumore fulminante mi colpisse o colpisse loro e che fosse finita una volta per tutte. Mentre m’impregnavo i polmoni di fumo facendo attenzione che ogni alveolo si riempisse bene di elementi tossici mi ritrovai le labbra di Vera incollate alle mie. Anche il resto del corpo mi si era attorcigliato rapidamente mentre la sua lingua mi mulinava in bocca come impazzita. Dovetti staccarla a forza, in cerca di aria e fra un colpo di tosse e l’altro lei tornò all’attacco rincollandosi a me. Le labbra morbide e calde, la lingua mobile e veloce, il viso liscio e umido. Le sensazioni mi giravano in testa in un vortice che trasmetteva tremiti ed energia alle membra. Le mani che partivano in esplorazione, l’impellenza di strapparsi i vestiti di dosso. Ero risucchiato dentro di lei. Quando un pensiero s’impose. La staccai da me prendendola per le spalle «Che succede?! Che è ‘sta storia? Prima lui poi me.» «Che gioco è? - Non capisco...» – mi rispose con aria interrogativa. «Hai appena finito di spupazzarti Lorenzo, ora ti butti su di me, non te ne basta uno?» I due si guardarono un secondo, poi scoppiarono a ridere. Ero indeciso se sentirmi incazzato o coglione. «Sono io che non capisco!» – dissi. «Hai ragione Giulio!» – mi sussurrò lei, stringendosi a me e facendomi rizzare i capelli sulla nuca – «Io e il tuo amico Lorenzo ci conosciamo 86
dall’infanzia. È il figlio dello zio Calo’ e non ci vedevamo da moltissimi anni. Per me è come aver ritrovato un fratello.» Decisi definitivamente di sentirmi un coglione. 87
Page 2 and 3:
GIANNI FAILLA GIULIO RELOAD operain
Page 4 and 5:
Uno Sonnecchiavo tranquillo. Un fil
Page 6 and 7:
Due La sera stessa chiamai i miei a
Page 8 and 9:
fluivano al ritmo dei Pink Floyd, c
Page 10 and 11:
parla la Bibbia, quando ci descrive
Page 12 and 13:
«Ah Bruto, tu quoque... vedi che l
Page 14 and 15:
- Dacci oggi la nostra nicotina quo
Page 16 and 17:
abituali: famiglie delle città vic
Page 18 and 19:
giornate di sole sono una festa per
Page 20 and 21:
La nuvola era soffice e dava sensaz
Page 22 and 23:
specie di armadi che si trovano in
Page 24 and 25:
Sei E mi svegliai. Per tutta la mat
Page 26 and 27:
L’ascoltai. C’erano decine di p
Page 28 and 29:
Il sole si spegneva lentamente nel
Page 30 and 31:
«E dai!» Nel frattempo ero arriva
Page 32 and 33:
Neanche il tempo di risponderle che
Page 34 and 35:
«Ti giuro che non è per niente fa
Page 36 and 37: «E dai! Cerchiamo di goderci l’u
Page 38 and 39: «Bene. ’Sto tipo ama alla follia
Page 40 and 41: «Macché non so in che città abit
Page 42 and 43: africana. Padre, madre, due figli p
Page 44 and 45: ischia di incontrare la spalla del
Page 46 and 47: Ora, sono due giorni che non esco d
Page 48 and 49: Tredici «Monsieur?!» «...» «Mo
Page 50 and 51: «La che?!» «La lumiera! La luce!
Page 52 and 53: del corpo insegnante, che ad una re
Page 54 and 55: Quel giorno il Professore non aveva
Page 56 and 57: Quindici La pina Pippì 6 arrivò a
Page 58 and 59: Andare a prendere il caffè mattuti
Page 60 and 61: Da dietro, io assistevo alla scena:
Page 62 and 63: Sedici «Bon» - fece Pietro - «Al
Page 64 and 65: Pietro che preso da un attacco di p
Page 66 and 67: Diciassette Pietro non mi aveva mai
Page 68 and 69: «In effetti mi sento poco bene» -
Page 70 and 71: «No, vicine di casa» - mi rispose
Page 72 and 73: Diciannove Fui installato nella cam
Page 74 and 75: stava chiusa nella sua camera a cha
Page 76 and 77: Venti Passeggiavo per la città sen
Page 78 and 79: gente che incontravo mi pareva di c
Page 80 and 81: Risposta: «Tattà fraté! Tattà!
Page 82 and 83: «Ti chiedo scusa. Ma al momento no
Page 84 and 85: «Già. Comunque sia. Mi ero convin
Page 88 and 89: Ventitre Dopo un’ampia dose di ra
Page 90 and 91: famiglia. Decido di andare con loro
Page 92 and 93: Ventiquattro Insomma questa è la s
Page 94 and 95: ottimo umore. Sprigiono onde di ene
Page 96 and 97: «Si!» - mi girai scoraggiato. «M
Page 98 and 99: «Quindi non avete i soldi eh?!»
Page 100 and 101: «Ma mi prendi per il culo?» «Sì
Page 102 and 103: Ventisei Mi ricordo che da bambino
Page 104 and 105: Si avviò giuliva verso la stanza d
Page 106 and 107: Vera aveva tradotto il mio curricul
Page 108 and 109: generazione di giovani per spegnere
Page 110 and 111: Ventotto «Ci conosciamo?» - rispo
Page 112 and 113: A un tratto mi sentivo allarmato. U
Page 114 and 115: potevano votarsi a nessun santo, da
Page 116 and 117: francese e dalla cultura repubblica
Page 118 and 119: cadevano nel vuoto e i due tipi con
Page 120 and 121: E cominciò ad urlare ai cugini in
Page 122 and 123: Trentuno Lasciai Mimì alle prese c
Page 124 and 125: Le lasagne si rivelarono ampiamente
Page 126 and 127: Trentadue Piangendo, Vera corse a r
Page 128 and 129: «Pourquoi niente police?» - gli c
Page 130 and 131: «Dis moi maman.» «Stasira faccio
Page 132 and 133: «Ci pensa Vera, non ti preoccupare
Page 134 and 135: «Ah! Allora...» «E siccome la ma
Page 136 and 137:
«Devo nasconderla.» «Dove?» «M
Page 138 and 139:
«Non ti preoccupare, andate via co
Page 140 and 141:
quale sarei ben presto stato intrap
Page 142 and 143:
«Merci Madame, merci beaucoup!» -
Page 144 and 145:
continuamente attraversati da gente
Page 146 and 147:
Trentasette La pina Pippì mi squad
Page 148 and 149:
«Quattro giorni, sì! Perché che
Page 150 and 151:
«E Saruzzu testapazza, bonarma.»
Page 152 and 153:
la separazione forzata dal piccolo:
Page 154 and 155:
Trentanove Lorenzo arrivò in antic
Page 156 and 157:
non particolarmente loquace, non pa
Page 158 and 159:
«Lo zio Calogero? Prima di morire?
Page 160 and 161:
«Sei un bravo picciotto» - rispos
Page 162 and 163:
Quarantuno Non era riuscito a chiud
Page 164 and 165:
«Ognuno sapi i fatto suoi.» «No
Page 166 and 167:
«Ma vossia lo sa che qui siamo in
Page 168 and 169:
Quarantatré Il tempo passava lenta
Page 170 and 171:
«Non necessariamente» - interrupp
Page 172 and 173:
Quarantaquattro I polsi mi facevano
Page 174 and 175:
A un certo punto le mie riflessioni
Page 176 and 177:
«Vuole babbiare, zio Calo’?» -
Page 178 and 179:
Quarantasei Il ronzio silenzioso de
Page 180 and 181:
aspettare i bagagli, potemmo uscire
Page 182:
Gianni Failla. Nato a Vittoria, Sic
show all

Giulio Reload - Operaincerta.it

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?