Giulio Reload - Operaincerta.it

coltivazioni nel nord Europa e le relative variazioni climatiche,
finalmente padre, madre e pina Pippì sembrano tornare dal loro viaggio e
accorgersi di noi.
«Pietruzzu, Pietruzzu beddu!!» – ricomincia la madre, lanciandosi
verso il nuovo obiettivo.
«Stop maman. Basta cussì. Questo è Giulio, un amico mio che resterà
con noi qualche giorno»
«Oooohh, benvenuto, benvenuto!» – fa la signora, abbracciandomi e
ricominciando a piangere.
«Signora su, non faccia così» – cerco di calmarla io – «sono cose che
succedono, coraggio» – non sapevo cosa dire, né come liberarmi dalla
stretta mortale – «In fondo non è colpa sua, e d’altronde neanche è colpa
mia!». Proprio quando temevo una morte per soffocamento, arriva
l’intervento salvifico del padre:
«Trasi, trasi, vieni, accomodati...» - fui condotto, fra mille domande e
affermazioni di stima, verso la cucina, e mi trovai in breve seduto intorno
ad un tavolo assieme al resto della famiglia.
«Ti lu pigghi lu café?!»
«‘Nu poco di gelato?»
«Lu vuoi un poco di limoncello?»
«Tanticchia di vinu bonu? Di lu paisi è!»
Mi sembrava di sognare. Da mesi pensavo di abitare in Francia e
invece dopo solo qualche chilometro di autostrada eccomi di nuovo
rimbalzato in Sicilia. Quella casa doveva essere un varco spaziotemporale.
Anche la TV, quel brusio familiare in sottofondo al quale,
appunto perché era familiare, non avevo fatto caso. Anche la TV era
italiana, sintonizzata su una di quelle trasmissioni del pomeriggio con cui
cercano di creare il panico fra gli anziani con reportage shock sulla
violenza metropolitana.
Dopo tre pezzi di mastazzola alla giurgiulena, 19 un limoncello, due
café, e una cassata di ricotta, fui costretto a dire di no alle avance culinarie
della signora, che mi guardò torva e poi rivolgendosi al figlio: «Pié ma che
niente mancia ‘st’amico tuo? Malato è?»
19 Dolce siciliano a base di miele, mandorle e sesamo
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