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Giulio Reload - Operaincerta.it

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stato liberato dalle mani dei mafiosi, il giorno dell’incontro fra lo zio<br />

Calo’ e la mafia. Io quasi avevo gridato nel vederlo lì. Ma che minchia ci<br />

faceva il mio ex datore di lavoro siciliano in un campo di grano in Lorena,<br />

durante un incontro con esponenti mafiosi? Poi è venuto fuori che il capo<br />

della struttura mafiosa era lui e che mi seguiva da quando aveva cap<strong>it</strong>o che<br />

avevo un legame con Vera, che lui sapeva essere la nipote dello zio Calo’.<br />

Chi l’avrebbe mai detto? Tanti anni di lavoro assieme e non avrei mai...<br />

Ma non basta! È venuto pure fuori che aveva una relazione seria e<br />

duratura col mio amico Mimì, detto ‘U Puppu appunto per le sue<br />

tendenze, che poi perché si dice tendenze che lui non tende per nulla ma<br />

si dirige convinto, omosessuali. Mimì l’ha addir<strong>it</strong>tura schiaffeggiato<br />

davanti a tutti e l’ha obbligato a mandare via i suoi scagnozzi. So che poi,<br />

una volta soli, hanno l<strong>it</strong>igato di brutto ma hanno fin<strong>it</strong>o per<br />

riappacificarsi. Il capo ci tiene troppo a Mimì e ha accettato di rinunciare<br />

agli affari loschi e di trasferirsi a Strasburgo per aiutare Mimì a dirigere il<br />

suo bar. Roba da matti. Comunque, mentre pensavo e ripensavo agli<br />

ultimi avvenimenti, sullo sfondo blu monotono del mare, in basso, aveva<br />

fatto capolino un pezzo di terra triangolare che sub<strong>it</strong>o riconobbi come la<br />

Sicilia. La terra promessa! Il cuore mi aveva fatto un balzo in petto. Era<br />

un momento che avevo immaginato centinaia di volte. E sub<strong>it</strong>o dopo<br />

l’incontro nel campo di grano, quando tutto fu chiar<strong>it</strong>o e il capo si decise<br />

a sciogliere le sue truppe e a rinunciare alla ricerca della lista, la prima<br />

cosa che feci fu di esprimere a Vera l’intenzione di tornare a casa e di<br />

portarla con me, per presentarla ai miei. Lei accettò sub<strong>it</strong>o, anzi scoppiò<br />

in lacrime. Lì per lì ebbi come l’impressione che avesse frainteso le mie<br />

intenzioni e l’avesse presa per una proposta di matrimonio, ma sul<br />

momento preferii non dire niente, vedremo come si mettono le cose più<br />

avanti. L’aereo finalmente finì la fase di atterraggio, fra gli applausi<br />

entusiasti dei passeggeri, a quanto pare sollevati quanto me che<br />

nonostante il prezzo basso del biglietto, il pilota avesse accettato anche di<br />

atterrare. In mezzo al concerto di telefonini dei passeggeri, che<br />

squillavano tutti contemporaneamente con un suono che esprimeva<br />

l’incazzatura contro i proprietari che li avevano tenuti spenti tutto quel<br />

tempo, ci preparammo a scendere sul suolo consacrato. La prima boccata<br />

d’aria, appena usc<strong>it</strong>o dallo sportello dell’aereo, fu calda ed avvolgente. Un<br />

sole benevolo ci aspettava e finalmente, dopo un paio d’orette passate ad<br />

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