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Giulio Reload - Operaincerta.it

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Undici<br />

Milano, otto e dieci del mattino, stazione centrale. Il treno parte in<br />

direzione Bruxelles. Se lo lascio fare mi porta fino in Belgio, ma con un<br />

po’ di dialettica lo convinco a farmi scendere a Strasburgo, Francia, dopo<br />

sei ore e quarantaquattro di viaggio, più povero di circa novanta euro di<br />

biglietto.<br />

Non ci sono altri treni per arrivare a Strasburgo e presto anche<br />

questo diretto sarà soppresso. Forse negli ultimi anni ci sono meno<br />

viaggiatori, sicuramente meno emigranti.<br />

Questo treno porta con sé la memoria dei nostri vecchi, viaggiatori<br />

forzati in cerca di miglior fortuna nell’Europa del nord. Con un po’<br />

d’immaginazione, posso ancora sentire l’eco della babele di dialetti, gli<br />

odori di formaggi e salumi del loro pranzo o il ricordo di pianti e di adii<br />

alla stazione.<br />

Ora molte cose sono cambiate. Le carrozze sono più silenziose,<br />

appena animate da quel sommesso misto di lingue straniere che mi<br />

precip<strong>it</strong>a in un immaginario da spionaggio internazionale tipo James<br />

Bond, ma sottovoce. Gli odori della carrozza sono più tenui e al profumo<br />

di salame e pecorino si è sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o quello della plastica che avvolge<br />

materna il tramezzino al tonno.<br />

Il trag<strong>it</strong>to si risolve in una mezza dozzina di ore di viaggio fra i<br />

paesaggi piu diversi: dall’iperindustrializzato del milanese, alle magie del<br />

lago di Como, ai vertiginosi paesaggi montani della Svizzera e infine alla<br />

calma della campagna alsaziana.<br />

Per chi è nato al Sud come me, l’eco dei racconti degli emigranti è<br />

molto forte, ma diventa realtà concreta entrando in Svizzera.<br />

Il treno ferma a Chiasso. La polizia doganale, passeggia avanti e<br />

indietro nei corridoi controllando i documenti, mentre i loro cani<br />

sniffano dappertutto. Sembra la scena di un film sulla seconda guerra<br />

mondiale. I bagagli dei ragazzi più fricchettoni sono perquis<strong>it</strong>i<br />

minuziosamente. I documenti degli extracomun<strong>it</strong>ari vengono trattenuti.<br />

Siamo in piena Schindler’s list. Alcuni extracomun<strong>it</strong>ari, forse con i<br />

documenti irregolari, vengono fatti scendere dal treno. È una famiglia<br />

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