Giulio Reload - Operaincerta.it

Lei aveva ripreso a mangiare e io passata la tempesta mi ero
dimenticato del perché mi ero infuriato. Improvvisamente mi ricordai.
«E allora che mi dici di mio fratello che telefona al bar di Mimì dopo
che questo mi ha parlato dei siciliani rivoluzionari in Francia?» - l’aver
ritrovato il filo della mia incazzatura mi dava energia per aumentare il
volume delle mie recriminazioni - «E che dopo un po’ vengo aggredito da
un’armata di svitati che mi hanno scambiato per non so chi e che
vogliono da me una certa lista che mi dici?!»
«Eh?!» - lei aveva smesso di mangiare e guardava fisso il piatto. Mi
dissi che stavo veramente esagerando e che avrei dovuto smetterla di
prendermela con lei prima che s’incazzasse veramente.
«Eh?!» - emisi con un filo di voce, senza convinzione, giusto per
provare un ultimo affondo prima di cominciare le manovre di
riappacificazione. Lei si girò verso di me.
«Ti hanno chiesto la lista dei siciliani? Quella degli angeli? - disse con
gli occhi che si riempivano di lacrime.»
«Oh cazzo!» - risposi io, intanto che si faceva chiara in me la
consapevolezza che mi stava per piovere addosso una montagna di guai.
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