Giulio Reload - Operaincerta.it

Tre
Il tempo è una dimensione molto flessibile della vita. Ciò che per
qualcuno è un attimo, per un’altro è un secolo. L’ultima mezzoretta, il
tempo di una pausa caffè, a me era sembrato un lasso di tempo indefinito
e apocalittico. Mi ero appena licenziato e questa consapevolezza montava
lentamente alla superficie: niente più stipendio a fine mese, niente
colleghe su cui appoggiare fantasie da giornaletto porno. Peggio, niente
sesso, né nella fantasia né nella realtà. Situazione sentimentale al minimo
storico. L’ ultima volta che una sembrava starci, mi aveva interrotto sul
più bello, perché rischiava di vomitarmi addosso tutto l’alcool della
serata. E per di più, adesso, un ex-datore di lavoro folle che minacciava di
mettermi sotto con la macchina.
«Proprio una bella situazione» - pensavo, mentre passavo con lo
sguardo le condizioni del mio appartamento. «Ma prima o poi arriva il
momento» - mi dicevo - «in cui ogni uomo sente di doversi assumere il
peso delle proprie responsabilità». «È quell’attimo decisivo» - continuavo
«quello che non si sa bene da dove arriva e perché, ma arriva. Quello in
cui un minuto prima non avresti mai pensato di voler affrontare il
problema e un attimo dopo ci sei dentro fino al collo, deciso, pronto,
convinto. La questione va risolta una volta per tutte e niente e nessuno
potrà impedirti di farlo». Con questo stato d’animo mi lanciai, quel
giorno, finalmente, nella risoluzione di uno dei problemi più angoscianti
dell’esistenza: pulire casa.
Ordunque, la cucina: era diventata una questione spinosa. Nel mio
lavandino, si erano ricreate, curiosamente, le condizioni ambientali che
avevano portato, qualche milione di anni fa, alla formazione della vita
sulla terra. Avevo notato, da qualche tempo, fra i piatti sporchi, la colonia
di una nuova forma di vita intelligente, perfettamente organizzata e,
sembrerebbe, rigidamente monoteistica.
Mi ero a quel punto, posto un problema di ordine filosofico e
religioso: è morale, per risibili motivi di igiene, porre fine ad una nuova
forma di vita che comincia appena a vedere la luce? È giusto, per futili
motivi di pulizia domestica, uccidere quegli esserini di cui ormai mi
sentivo il signore e creatore? È forse un evento simile, quello di cui ci
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